Corriere della Sera, 10 luglio 2025
Sanpellegrino italiana? L’ipotesi di cessione. Nestlé riorganizza il settore
Le acque Sanpellegrino arrivano sul tavolo degli investitori italiani. Secondo indiscrezioni, le banche d’affari stanno presentando a gruppi industriali e finanziari l’opportunità di investire nel gruppo con sede nella provincia di Bergamo che controlla anche i marchi Levissima e Acqua Panna.
Da qualche tempo Nestlé ha avviato con la consulenza della banca d’affari Rothschild & co un processo di valorizzazione dell’intera divisione Waters – che, accanto a Sanpellegrino, comprende altri brand fra cui Perrier e Vittel – sul modello di quanto realizzato quattro anni fa quando la multinazionale ha ceduto tutti i marchi nordamericani a One Rock Capital Partners per 4,3 miliardi di dollari. Nel 2024 l’unità ha registrato ricavi per circa 3,4 miliardi di euro, pari al 3,5% dei 98 miliardi di fatturato di gruppo. La valutazione dell’unità sul mercato si aggirerebbe sui 5,8 miliardi di euro e l’obiettivo del colosso svizzero sarebbe quello di trovare un investitore per l’intero perimetro, mantenendo una partecipazione di minoranza.
Nei mesi scorsi, diversi fondi come Pai, Platinum Equity, Blackstone e CD&R avrebbero guardato il dossier senza tuttavia fare passi formali. Almeno per il momento. Complice il rialzo dei tassi, l’incertezza geopolitica e commerciale, del resto, attualmente il mercato dei fondi d’investimento è poco dinamico. Di recente, poi, la divisione Waters di Nestlé è stata al centro di un rapporto di una Commissione d’inchiesta del Senato francese per far luce sull’utilizzo di trattamenti vietati per «disinfettare» le acque vendute sul mercato locale e sui legami con il governo di Parigi.
Ora Nestlé starebbe così prendendo in considerazione anche una valorizzazione a pezzi dei vari marchi di acqua minerale, a cominciare da quello più pregiato: Sanpellegrino. Il gruppo potrebbe passare sotto il controllo di un altro investitore, finanziario o industriale, che fornisca garanzie occupazionali e presidio delle attività industriali.
Sanpellegrino è uno dei marchi più importanti e di successo di Nestlé, specialmente nel settore della ristorazione. Fondata nel 1899, la società è dal 1998 di proprietà del gruppo svizzero e l’anno scorso ha registrato una crescita significativa. Stando agli ultimi dati forniti dalla società, il giro d’affari dei marchi riuniti sotto il Gruppo Sanpellegrino supera il miliardo di euro. La realtà conta quattro stabilimenti produttivi e impiega oltre 1.400 dipendenti.
A novembre 2024, Nestlé ha separato l’attività legate all’acqua dal resto del gruppo con l’obiettivo di concentrare investimenti e strategie commerciali su pochi marchi selezionati. Attualmente il colosso svizzero conta 2 mila brand ma il management guidato dal ceo Laurent Freixe intende ridurre il portafoglio a una trentina di marchi tra i quali Kit-Kat, Nescafé, il marchio per l’infanzia Nan e i condimenti e cibi pronti Maggi.
Anche la principale rivale di Nestlé, il gigante Unilever, ha avviato nei mesi un piano di rifocalizzazione delle sue attività, annunciando lo scorporo e la successiva quotazione in Borsa della divisione gelati che comprende il marchio Algida e genera circa 8,3 miliardi di ricavi.