Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  luglio 10 Giovedì calendario

Sua maestà l’automobile

«Nessun uomo può entrare due volte nello stesso fiume». Se il pensiero di Eraclito resta inconfutabile, oggi i tempi non sembrano ancora maturi per applicarlo alla mobilità. Guardando i dati del rapporto «The Urban Mobility Council» organizzato da Unipol e Isfort, sembra che gli italiani non abbiano ancora la possibilità di innovare radicalmente il modo di muoversi. «Ambiente, sicurezza e diritto alla mobilità sono i tre pilastri di cui trattiamo. Con l’auto sempre al centro», ha dichiarato, aprendo i lavori, Stefano Genovese, responsabile delle relazioni istituzionali e affari pubblici di Unipol Assicurazioni e coordinatore del «The Urban Mobility Council».
L’osservatorio ha stimato che gli italiani percorrono 100 milioni di spostamenti giornalieri per circa un miliardo di chilometri, ma se si guardano i numeri relativi ai mezzi di trasporto utilizzati dai cittadini ci si accorge che la transizione verso i mezzi più efficienti va a rilento.
La sicurezza non può prescindere dalla varietà di opzioni per spostarsi
I dati mostrano la netta prevalenza dell’automobile, rimarcando la sua persistenza nel tempo il ruolo centrale che ha nella società. Oltre il 50% degli spostamenti in aree urbane avviene in macchina, un dato immobile da oltre quindici anni. In città si muove a piedi solo il 25% delle persone, mentre appena l’8% utilizza i mezzi pubblici. Infine, sono in pochi a scegliere soluzioni che impattano poco sul traffico: il 4% si sposta con moto e scooter, mentre il 5% utilizza alternative come la bicicletta o il monopattino. All’estero la situazione non cambia. Escludendo dal calcolo gli spostamenti a piedi e in bici, in media il peso dell’auto è superiore all’85%, un dato che cresce fino all’88% in Germania.
Troppi incidenti, i dispositivi telematici di grande aiuto alle città per i punti critici
Tornando all’Italia, restano marcate le differenze tra Nord e Sud. Nel Nord-Ovest è maggiore l’utilizzo di mezzi pubblici (12,4%), mentre il Nord-Est è campione nell’uso della bicicletta (11,8%, più del doppio della media). I cittadini del Centro prediligono più degli altri i mezzi pubblici e le moto, mentre nelle Isole l’uso dell’auto schizza al 61,9%.

Ambiente, sicurezza e diritto alla mobilità i pilastri di cui trattiamo
Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha sottolineato che «la sicurezza non può prescindere dalla varietà di opzioni per spostarsi» e la tecnologia si offre a supporto di questo tema. «Gli incidenti stradali, che provocano ogni anno oltre 3 mila morti, sono un enorme costo sociale – spiega Enrico San Pietro, group insurance general manager Unipol —. Per ridurre gli incidenti, i dati provenienti dai dispositivi telematici sono di grande aiuto per individuare punti critici nelle nostre città sui quali le amministrazioni possano intervenire».
Abbiamo sviluppato un modello di AI che sa stimare il livello di rischio nelle varie aree
Se si analizzano le abitudini di mobilità per fasce di età si scopre che i giovani sono attori di un’inversione di tendenza. Gli under 30 utilizzano i mezzi pubblici per oltre il 15% degli spostamenti (il doppio della media), mentre nelle fasce centrali (30-64 anni) diminuisce il peso della mobilità a piedi e del trasporto pubblico, ma cresce quello dell’auto fino al 70%. Infine, chi ha più di 64 anni preferisce muoversi in macchina (60,2%) o a piedi (28,8%), mentre appena l’1,6% sceglie la moto e il 5,9% i mezzi pubblici.
Le sorprese non mancano guardando le casistiche delle singole città italiane: la percentuale di spostamenti in micromobilità (piedi, bici e monopattino) raggiunge il suo picco a Bari (28%), seguita da Torino, Napoli e Bologna. A Milano, invece, la quota di utilizzo dei mezzi pubblici si avvicina al 15%, mentre a Genova, Bologna e Roma resta sopra al 10%. Un dato che decresce al Sud, scendendo, in particolare, sotto la soglia del 5% a Messina e Catania.
Al lavoro per il cambiamento ci sono anche le università e la collaborazione tra Unipol e il Politecnico di Milano studia soluzioni per città sicure e sostenibili. «Il nostro progetto di ricerca ha sviluppato un modello di intelligenza artificiale in grado di stimare il livello di rischio in diverse aree urbane – spiega Sergio Savaresi, direttore Dipartimento Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano –. Questo modello è stato istruito con una enorme quantità di dati telematici e ha dimostrato un’eccellente capacità di generalizzazione». Insomma, le grandi tecnologie oggi sono al servizio della sicurezza per svoltare nella mobilità del futuro.