Il Messaggero, 10 luglio 2025
In 10 anni oltre 5 miliardi persi nei «paradisi fiscali» La fuga dei pensionati
Se da un lato il nostro è diventato uno dei Paesi di residenza preferiti dai super ricchi stranieri che ambiscono a pagare meno tasse, piazzandosi addirittura al terzo posto nell’indice di gradimento redatto dalla società specializzata Henley & Partners, dall’altro sono quasi 74 mila i cittadini italiani che tra il 2013 e il 2023 hanno deciso invece di spostarsi fuori confine, in Paesi a fiscalità agevolata. Risultato? I redditi prodotti in Italia, ma tassati altrove, ammontano a più di 5,1 miliardi di euro secondo il Centro studi di Unimpresa, che ha preso le misure al fenomeno dell’espatrio per tasse, stilando anche la classifica dei paradisi fiscali più frequentati dagli italiani. Ed è guardando questa particolare classifica che ci si accorge subito che non sono solo i ricchi che vanno a vivere alle Bermuda ad alimentare questa perdita di gettito. Danno il loro contributo, in misura significativa, anche i pensionati che migrano in cerca di sole, basso costo della vita e una minore imposizione fiscale. La Svizzera, con 51.696 contribuenti, tassa 3,34 miliardi di euro di redditi generati in Italia ed è il paradiso fiscale più scelto dai nostri connazionali. Seguono il Principato di Monaco, con 2.980 contribuenti e 716 milioni di euro, e Singapore, con 1.649 italiani e 126 milioni. Ma tra le destinazioni più gettonate troviamo anche il Portogallo (4.182 contribuenti, 185 milioni) e la Tunisia (2.105 contribuenti, 111 milioni), due mete molto care ai pensionati in fuga dallo Stivale. Il Portogallo tra il 2019 e il 2023 ha accolto duemila pensionati che avevano deciso di lasciare l’Italia. Nel 2024 però Lisbona ha eliminato il regime di tassazione speciale, istituito nel 2009, a favore degli stranieri anziani. A causa degli spostamenti pregressi, il Paese lusitano resta a ogni modo quello in cui l’Inps paga il maggior importo per le pensioni all’estero, 157,4 milioni nel 2023, con un assegno medio mensile superiore a 3.600 euro. In costante aumento anche gli italiani che decidono di andare a vivere in Tunisia una volta lasciato il lavoro.
Sono mille quelli che hanno optato per la destinazione nordafricana tra il 2019 e il 2023. La sola città di Hammamet contava nel 2023 una comunità di 4mila pensionati italiani, circa l’8% della popolazione complessiva. Il Paese maghrebino propone un sistema fiscale che per i pensionati in arrivo dall’Italia prevede una quota di reddito free tax pari all’80%, dunque la tassazione si limita al restante 20%.
LE CIFRE
Nel 2023 l’importo per le pensioni pagato dall’Inps in Tunisia è stato pari a 87 milioni, con un assegno medio mensile di 3.564 euro. «I dati evidenziano afferma Unimpresa come non solo i grandi patrimoni, ma anche un numero crescente di pensionati e lavoratori autonomi si siano trasferiti in Paesi come Portogallo, Tunisia, Cipro o Mauritius, attratti da regimi fiscali più leggeri». Tornando all’analisi del Centro studi, si notano alcuni Paesi che contano poche decine di contribuenti italiani, come le Bahamas, ma che presentano valori di reddito dichiarato notevoli. Il che lascia supporre che in queste giurisdizioni risiedono figure ad alto reddito come imprenditori e grandi manager, che sfruttano la residenza fiscale estera come strumento di ottimizzazione fiscale. Emblematico il caso di Samoa, dove risultano residenti solo 5 italiani, ma con un’imponente dichiarazione di reddito pari a quasi 15 milioni di euro. «In un Paese come l’Italia avverte il consigliere nazionale di Unimpresa, Marco Salustri dove la pressione fiscale effettiva sulle imprese e sui lavoratori è tra le più alte d’Europa, il fenomeno degli italiani in fuga nei paradisi fiscali alimenta un senso diffuso di iniquità».