corriere.it, 9 luglio 2025
Birra, in Germania crollano i consumi: l’identità culturale va in crisi e scatta l’allarme per 1.500 birrifici
I Biergarten sono una delle istituzioni dell’estate tedesca: birrerie all’aperto nate nell’Ottocento a Monaco di Baviera, per poi diffondersi in tutto il Paese. All’epoca la birra si produceva solo d’inverno, perché non esistevano frigoriferi e la bassa fermentazione richiedeva temperature tra i 4 e gli 8 gradi. D’estate la birra, che non era pastorizzata e rischiava di andare a male, veniva immagazzinata in cantine piuttosto profonde lungo l’Isar, il fiume che attraversa Monaco, e mantenuta fredda con blocchi di ghiaccio tagliati dai fiumi ghiacciati durante l’inverno. Per raffreddarle ancora di più, i birrifici iniziarono a piantare castagni sul terreno sopra le cantine, affinché facessero ombra senza che le loro radici, che sono superficiali, rischiassero di danneggiare le volte. E all’inizio dell’Ottocento le cantine cominciarono a fare spaccio di birra sul posto, mettendo lunghi tavoli di legno all’ombra dei castagni, dove le persone di ogni strato sociale sedevano insieme. I Biergarten diventarono un luogo di socialità molto amato ed ebbero un tale successo che le birrerie tradizionali finirono per svuotarsi. Tanto che re Maximilian I fu costretto a intervenire: nel 1812 consentì alle cantine sull’Isar di continuare a vendere birra, ma proibì loro di servire cibo (è il motivo per cui ancora oggi lo si può portare da casa nei Biergarten di Monaco).
Quest’estate il tempo è «perfetto per la birra», per usare le parole dell’amministratore delegato del birrificio Veltins Volker Kuhl, ma gli esperti del settore hanno poco da festeggiare: la birra in Germania sta avendo una crisi senza precedenti, che il Paese vive come un declino del «prodotto culturale tedesco per eccellenza»
Lotta per la sopravvivenza
«l tedeschi bevono meno birra che mai. L’Ufficio Federale di Statistica riporta vendite per 34,5 milioni di ettolitri nel periodo gennaio-maggio, il dato più basso dalla riunificazione. In questi cinque mesi il mercato ha perso 2,3 milioni di ettolitri, pari a quasi il sette per cento, rispetto al già debole stesso periodo dell’anno scorso», scrive il quotidiano Welt in un articolo dal titolo apocalittico («La birra tedesca rischia di scomparire»). Il crollo di quest’anno (per la precisione una diminuzione del 6,8% nei primi cinque mesi del 2025) è l’accelerazione di un trend decennale: nel 2013 i tedeschi bevevano in media 107 litri di birra a testa all’anno. Nel 2023 solo 88. «L’anno scorso in Germania è stato venduto il 15,1% di birra in meno rispetto al 2014» scrive Deutsche Welle. Neppure gli Europei di calcio 2024 – sui cui fan gli operatori del settore speravano per per aumentare i consumi – hanno interrotto la tendenza.
Poi è arrivato l’ulteriore crollo di quest’anno. «È un dato storico» dice alla Welt l’amministratore delegato di Veltins, Kuhl. «È preoccupante e significa una vera e propria lotta per la sopravvivenza per molti birrifici» (in Germania ce ne sono circa 1.500).
Rivedere i limiti di età
La birra è così tanto parte dell’identità tedesca che già Tacito, nel 98 dopo Cristo, descrive i popoli teutonici come bevitori di birra nel suo De origine et situ Germanorum. La più antica legge agroalimentare ancora in vigore è la Legge tedesca sulla purezza della birra («Deutsche Reinheitsgebot»), che risale al 1516 e prescrive che sia prodotta solo con acqua, malto d’orzo, luppolo e, successivamente, lievito. A dimostrazione che tradizionalmente in Germania si cresceva a pane e birra, la legge consente di berla già ai quattordicenni, se accompagnati dai genitori, e di comprarla dai 16. In Italia invece si può bere alcol solo dai 18 anni, negli Stati Uniti addirittura dai 21.
Ed è proprio la norma sul «bere accompagnati» dai genitori a mostrare al meglio come stia cambiando l’atteggiamento dei tedeschi nei confronti della birra e in generale dell’alcol. Il Ministro federale della Salute Karl Lauterbach vuole bandire il consumo sotto supervisione e vietare ai minori di 16 anni di bere alcol. Il 65% dei tedeschi, secondo un sondaggio Forsa, è d’accordo.
Attenzione alla salute
Più che la crisi di una cultura, la diminuzione del consumo di birra in Germania è il prodotto di una nuova consapevolezza sui rischi dell’alcol per la salute. «Viviamo in una società che invecchia. Abbiamo una tendenza crescente verso la salute e il benessere. Insieme ad altre ragioni, come la forte restrizione dei consumi in questo momento, questo significa che il mercato della birra è in declino», ha spiegato di recente Holger Eichele, direttore generale dell’Associazione tedesca dei produttori di birra. Ma a bere meno sono anche i giovani tedeschi: secondo un sondaggio di Statista del 2023, solo il 24% degli intervistati della Generazione Z (di età compresa tra i 18 e i 28 anni) ha dichiarato di bere regolarmente birra, contro il 33% dei Millennial (i nati tra il 1980 e il 1994), il 35% della Generazione X (i nati tra il 1965 e il 1979) e il 38% dei Baby Boomers (i nati tra il 1946 e il 1964). In tutte e quattro le generazioni la birra rimane comunque di gran lunga l’alcolico più bevuto.
Stop alla seconda birra
Nel lamentare la crisi dei consumi, il direttore commerciale di Veltins Rainer Emig ha detto alla Welt che «le vendite di base per la sete quotidiana sono rimaste invariate» ma sono venute meno «la seconda birra a pasto, la terza e la quarta» che si bevevano nelle occasioni di festa o socialità. Viene da pensare che forse non è poi un male. Ma per qualcuno è una vera e propria crisi di identità. «Da un lato c’è l’ondata di salute; non è più permesso bere alcolici quando si guida. Molte persone che provengono da altre culture non hanno alcun rapporto con l’alcol o l’alcol è vietato per motivi religiosi. Queste sono le ragioni principali. E la varietà di bevande è diventata enorme, a scapito della birra» elenca a Swr Aktuell il mastro birraio Wolfgang Scheidtweiler.
Che molto dipenda anche dall’attenzione alla salute lo conferma la crescita della vendita di birra analcolica: «Negli ultimi dieci anni, la produzione di birra analcolica è più che raddoppiata in Germania» ricorda Deutsche Welle.
La birra come istituzione culturale, però, è ben lungi dal tramontare. E la passione per l’alcol anche: l’anno scorso a Monaco ha aperto Die Null, il primo Biergarten totalmente analcolico della Germania. Era una sperimentazione e tale è rimasta: ha chiuso con la fine dell’estate e non ha più riaperto.