Corriere della Sera, 9 luglio 2025
L’estate inquieta di Elodie
«Sono a un passo dal caos, non ho paura», canta Elodie con Sfera Ebbasta nel suo nuovo singolo, «Yakuza». Quanto ci sia di biografico nel brano – finito subito al quarto posto tra i più ascoltati sulle piattaforme streaming – lo sa soltanto lei, ma che la cantante stia vivendo un’estate se non caotica piuttosto turbolenta, sembra un dato di fatto. Si parla di lei anche quando non dice niente, figuriamoci se durante un concerto fa un doppio dito medio a due spettatori molesti. È successo l’altro giorno, durante il Summer Festival, il concerto di Radio 105 a Comacchio.
Elodie stava cantando «Due» quando, senza scomporsi, ha plasticamente mandato a quel paese due uomini che erano sotto il palco, pare per i commenti poco edificanti che stavano facendo mentre si esibiva. Non esattamente un gesto velato, che però Elodie – diva che arriva da una periferia complicata, abituata a non mandare telegrammi per dire quello che pensa, ma piuttosto a farlo guardando dritta negli occhi i suoi interlocutori, fan compresi – non ha certo cercato di camuffare.
«Se mi vedete un po’ così è perché volevo già litigare, purtroppo ho questo problema», ha fatto sapere al termine della canzone, mentre era ancora sul palco. Per poi aggiungere: «C’è uno con il cappellino che non mi sta tanto simpatico, e poi l’altro, un po’ pelato. Ma sono cose che succedono, non ci facciamo caso, andiamo avanti».
Avanti, però, ci sono andati in pochi, perché nell’era del commento quindi esisto dettata dai social, un episodio così era troppo ghiotto per non essere preso d’assalto dalle tifoserie: da una parte i fan della regina del pop, che fieramente non sorvola su chi le manca di rispetto, dall’altra la squadra di chi pensa che insultare gli spettatori da un palco sia un gesto cafone e anche un po’ bullo. Mi ami, mi odi, canta sempre Elodie, del resto, in un altro suo singolo. E, ultimamente, sembra che questa polarizzazione abbia trasformato l’estate della cantante in una rincorsa tra yin e yang. A ogni successo – e sono stati parecchi – è seguito se non un rovescio della medaglia, comunque un qualche neo, un filtro opaco che è andato ad appannare un po’ lo scenario.
«Volevo litigare»
«Se mi vedete un po’ così è perché volevo già litigare, purtroppo ho questo problema»
Basta riavvolgere il filo del tempo di qualche settimana per tornare ai commenti entusiastici per la sua interpretazione nel film di Martone, Fuori, intensa al punto da meritarsi il Nastro d’argento insieme con Matilda De Angelis. Solo che poi, proprio quest’ultima, il giorno dopo la premiazione aveva dichiarato di non aver apprezzato il fatto del premio «in coppia», sollevando un gran baccano sul presunto senso di superiorità dell’attrice sulla collega-cantante. A poco è valsa la smentita da parte di De Angelis: i sorrisi che si scambiavano durante la cerimonia sono stati subito cancellati dalla sua presa di posizione, facendo sciaguratamente tornare la parola rivalità lì dove si stava parlando di sorellanza.
Poco dopo, però, è stata la volta di un altro successo: il primo San Siro di Elodie, un traguardo toccato da pochissime cantanti soliste prima di lei, universalmente recensito come uno show potente e riuscito, degno di una produzione internazionale. Ma la gioia per aver fatto ballare quasi 45 mila spettatori ha dovuto lasciare spazio all’urto di una inchiesta sulla musica che ha utilizzato quell’evento come emblema, denunciando il fenomeno dei biglietti venduti a dieci euro per riempire gli stadi e dichiarare così dei sold out che, altrimenti, difficilmente si sarebbero verificati. Di certo non si tratta di un caso isolato, ma anzi di una prassi diffusa e trasversale. Ma che il «segreto di Pulcinella» sia stato svelato proprio pochi giorni prima del concerto di Elodie rischia di non averla fatta sorridere per il tempismo.
E, certamente, non la staranno rendendo allegra nemmeno le insistenti voci che la vogliono in crisi con il suo compagno, Andrea Iannone. Entrambi postano foto di scampoli di vacanza, una dal mare, l’altro dalla montagna. Vero o falso che sia, tutti ne parlano. Tutti tranne lei che, comunque, anche a un passo dal caos, non ha paura.