repubblica.it, 9 luglio 2025
Incendi e sabotaggi a Londra, così la Russia e Wagner hanno reclutato sei giovani inglesi
Sono i primi britannici arrestati e condannati per aver lavorato per il gruppo Wagner, l’organizzazione di efferati mercenari della Russia di Putin presente in vari Paesi nel mondo e guidata da Evgeny Prigozhin, almeno fino alla sua ribellione contro lo zar e l’incidente aereo nell’agosto 2023. La loro storia ci dice molto su come Mosca voglia seminare il panico in Occidente, e sulle tecniche utilizzate per reclutare agenti e piccoli criminali locali per destabilizzare l’Europa.
Ieri in Inghilterra sono stati condannate sei persone. Tutte di cittadinanza britannica. Innanzitutto Nii Mensah, di 23 anni, il coetaneo Jakeem Rose e il ventenne Ugnius Asmena. Tre ragazzi londinesi che lo scorso marzo hanno appiccato il fuoco a un grande magazzino a Leyton, periferia est della capitale, che conteneva aiuti umanitari per l’Ucraina ma anche componenti fondamentali per Starlink, il sistema satellitare di Internet di Elon Musk vitale per i soldati ucraini al fronte. I tre hanno incendiato il capannone, per danni da un milione di sterline, e hanno filmato tutto, anche in diretta, per gli altri membri della banda.
I tre, come hanno spiegato i giudici di Londra, sono stati arrestati grazie alle telecamere di sorveglianza, al rintracciamento dei loro cellulari e anche al fatto che uno di loro, Rose alias “L9”, perde il suo coltello (e le relative tracce di Dna) nella fuga dopo aver appiccato il fuoco. Fino al rogo di Leyton, Rose, Mensah e Asmena erano piccoli criminali che operavano spesso a Croydon (Londra sud), tra spaccio di droga e furti. Poi, il salto di qualità. Compiere un’azione criminale per Wagner e la Russia.
Ma come sono stati reclutati i tre? Qui entrano in gioco altri tre personaggi, il vero anello di congiunzione tra i piromani e Mosca. Perché ieri a Londra sono stati condannati anche Dylan Earl, 20 anni, Jake Reeves, 23 anni, e il 20enne Ashton Evans (tutte le pene degli arrestati verranno quantificate e comminate in un secondo momento). Se il reato di Evans è stato quello di non informare le autorità pur essendo a conoscenza di attività terroristiche dei suoi complici, Earl e Reeves si sono macchiati di crimini ancora più gravi.
Anche in questo caso, si tratta di piccoli criminali, spesso frustrati. Evans ed Earl sono due “county lines drug dealer” del Leicestershire, ossia quegli giovani spacciatori che vengono utilizzati anche come corrieri, visto la giovane età, nelle aree rurali e periferiche britanniche. Reeves invece lavorava come addetto delle pulizie degli aerei allo scalo londinese di Gatwick.
La recluta principe di Wagner è Earl. Un ventenne indottrinato dalla propaganda anti-Kiev di Mosca, tanto che a casa sua è stata ritrovata anche una bandiera russa oltre a 20mila sterline in contanti e droghe del valore di altre 50mila sterline, come racconta il Times. Earl accusa sempre più spesso l’Ucraina di uccidere civili innocenti e loda il regime di Putin per aver impedito “genocidi di russi etnici”. È Earl che nel marzo 2024, con il nickname “Baba Yaga” (riferimento al film con il sicario russo-americano Keanu Reeves alias John Wick), frequenta gruppi su Telegram filorussi perché stanco della sua vita. Nella speranza di unirsi al gruppo Wagner e trasferirsi a Mosca.
Earl finisce su “Grey Zone”, un canale della app di messaggistica criptata considerato una cassa di risonanza del gruppo Wagner, con oltre 500mila iscritti e utilizzato per diffondere messaggi di reclutamento per il gruppo di mercenari.
Nel 2023 e nel 2024, almeno otto annunci vengono pubblicati sul canale “Grey Zone”, invitando gli utenti nei Paesi europei a unirsi alla lotta contro i sostenitori occidentali dell’Ucraina e a comunicare con un utente Telegram chiamato “Privet Bot”. Nell’annuncio, Wagner dice di offrire il “miglior lavoro del mondo”, “in nome del diritto di difendere gli interessi della Russia all’estero” e avere anche “l’opportunità di girare il mondo”.
L’account Privet Bot chiede a Earl e altri utenti di “aiutarci in Europa”. Per prepararsi alla missione, il referente di Wagner ordina a Earl di guardare The Americans, una serie ambientata nell’era della Guerra Fredda, e di usarla come “manuale” per la sua imminente campagna di sabotaggio sotto copertura. Privet Bot condivide con Earl un indirizzo e gli chiede di condurre una ricognizione dettagliata su alcuni magazzini che, secondo Wagner, sponsorizzano e forniscono aiuti ai “terroristi ucraini”. Il giovane inglese utilizza Google Translate per comunicare in russo con l’agente di Wagner, e poi cancella le sue conversazioni, come da istruzioni di “Privet Bot”.
Earl inizia a ispezionare varie zone della città concentrandosi su due magazzini di proprietà dell’imprenditore britannico-ucraino Mikhail Boikov, utilizzati per stoccare aiuti destinati all’Ucraina e dispositivi Starlink. Un camion carico di forniture per Kiev parte da quei capannoni una o due volte a settimana, ogni carico con circa 1500–1800 pacchi. Earl giura fedeltà a Wagner, e Privet Bot inizia a chiamarlo con il soprannome di “Sas” – come le forze speciali britanniche – lodandolo per essere un “vero sabotatore. Il giovane inglese si offre di dirigere una rete “ombra” composta da centinaia di operativi pronti a eseguire ordini.
Earl recluta subito l’amico Reeves, anche lui dichiaratosi colpevole di aver accettato denaro dal gruppo Wagner. Poi vengono arruolati Rose, Asmena e Mensah, che però non sanno di lavorare per il Gruppo Wagner – lo fanno solo per soldi. Ma l’incendio del capannone di Leyton è solo la prima operazione orchestrata da Wagner. Earl e Reeves, infatti, pianificano di dare fuoco anche a due ristoranti di Mayfair, uno dei quartieri più esclusivi di Londra, e di rapire il loro proprietario, Evgeny Chichvarkin, ossia il miliardario dissidente russo, fondatore di Euroset, etichettato come “nemico dello Stato”. Piani che però la polizia e gli inquirenti britannici riescono a fermare, arrestando i sei.
Earl e Reeves sono i primi condannati in base alla nuova Legge sulla Sicurezza Nazionale, introdotta nel 2023 dal governo britannico per contrastare le attività ostili da parte di Stati esteri, e si sono dichiarati colpevoli di aver accettato denaro dal gruppo Wagner. “Si tratta di operazioni non convenzionali”, dice una fonte di sicurezza al Times, “che servono anche a seminare confusione, sfiducia e paura”.
Dominic Murphy, capo dell’unità antiterrorismo di Scotland Yard, ha dichiarato che il caso rappresenta un “chiaro esempio” di un gruppo legato al Cremlino che usa dei proxy per compiere attività criminali. I loro capi – Earl e Reeves – “hanno agito consapevolmente come agenti ostili al servizio dello Stato russo. Tutti gli imputati hanno mostrato scarso o nullo interesse per le potenziali conseguenze delle loro azioni sulla sicurezza del Regno Unito. Apparentemente motivati dalla promessa di denaro, erano pronti a commettere atti criminali per conto della Russia”.
Come già visto con il caso dei pacchi bomba della Russia su aerei cargo europei la scorsa estate, ciò “dimostra un nuovo modus operandi della Russia per i suoi atti di sabotaggio”, spiegarono allora fonti di intelligence occidentale. Gli agenti del Gru non operano più personalmente in Europa come avvenuto in passato, vedi gli avvelenamenti di Salisbury nel 2018, “a causa delle sanzioni occidentali contro la Russia e limiti ai loro spostamenti. Dunque, ora Mosca preferisce reclutare “freelance” in Europa, su Telegram e altre piattaforme, manovrandoli da migliaia di chilometri di distanza per seminare il terrore nel Vecchio Continente”.
Nel luglio 2024, tre pacchi separati, ciascuno spedito dalla Lituania nel corso di tre giorni, esplosero a Birmingham, a Lipsia, in Germania, e nei pressi di Varsavia, in Polonia. I membri della cellula sarebbero stati reclutati attraverso un canale Telegram in lingua russa usato da rifugiati ucraini, dove operava un account che le autorità polacche credono fosse gestito da un ufficiale del Gru, il colonnello Denis Smolyaninov. Nello stesso mese, un altro attacco era stato pianificato contro un magazzino a Breslavia, in Polonia.
Una serie di episodi in cui spie russe hanno reclutato malviventi allo sbaraglio in tutta Europa. Secondo una ricerca sul Times del professor Bart Schuurman dell’Università di Leida, le operazioni russe in Europa – tra cui sabotaggi, propaganda, vandalismi e tentativi di assassinio – sono aumentate negli ultimi anni: da 11 nel 2022, a 23 nel 2023, fino a 64 nel 2024.