il Fatto Quotidiano, 9 luglio 2025
La Corte conferma: i 2.100 ex addetti non passano a Ita
Doccia freddissima, seppur ormai prevista, per i 2.100 ex dipendenti Alitalia che aspettavano il parere della Corte costituzionale per vedere riconosciuta la possibilità di continuare a lavorare con Ita Airways. Per i giudici sono inammissibili le questioni di costituzionalità sulla legittimità o meno del passaggio degli addetti del lotto aviation di Alitalia alla nuova società Ita Airways. Lo ha dichiarato la Consulta con sentenza depositata ieri.
La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibili le questioni poste da sindacati e lavoratori “in quanto fondate su un erroneo presupposto interpretativo: l’esclusione della natura liquidatoria della procedura”. E proprio “il carattere liquidatorio della procedura giustifica la deroga alla continuità del rapporto di lavoro” spiega la Corte.
Vittoria per il governo che già ai tempi di Draghi aveva stabilito non si trattasse della cessione del ramo d’azienda “aviation”, ma la “cessione di complessi di beni e contratti”. L’Ue aveva escluso la continuità economica tra Alitalia e Ita. Una sentenza che arriva dopo il rinvio degli atti alla Corte da parte del Tribunale del Lavoro di Roma, e che era attesa da mesi. Dopo l’udienza del 25 marzo era emerso il rischio di un potenziale conflitto d’interessi dato che nella corte era stato eletto (in quota Pd) Massimo Luciani, già avvocato di Ita nel processo contro gli ex lavoratori Alitalia. Tra i giudici che hanno emesso la sentenza pubblicata ieri, in ogni caso, Luciani non c’è.