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 2025  luglio 08 Martedì calendario

Laser cinese contro aereo tedesco, duello hi-tech nel Mar Rosso

Un aereo tedesco da spionaggio elettronico che si avvicina troppo a una nave militare di Pechino. Con una reazione cinese micidiale: dirigono contro il velivolo un laser. Non uno dei giocattoli che spesso disturbano i voli di linea ma un sistema militare con una potenza tale da lesionare gli occhi dei piloti, facendogli perdere il controllo del bimotore.
Il duello hi-tech è avvenuto nel Mar Rosso, dove cinesi e tedeschi sono schierati soprattutto per monitorare le incursioni degli Houthi yemeniti contro la navigazione mercantile. E la gravità dell’episodio è testimoniata dalla decisione di Berlino di convocare l’ambasciatore di Pechino per chiedere chiarimenti: “mettere a rischio il personale tedesco – recita il comunicato ufficiale – e interrompere l’operazione è totalmente inaccettabile”. Un picco di tensione che arriva pochi giorni dopo la visita del ministro degli Esteri Wang Yi in Germania, segnata anche da un duro confronto sulla questione delle terre rare.
Il contingente tedesco fa parte dell’operazione Aspides, la missione europea che protegge il traffico marittimo dagli attacchi degli Houthi: ieri è affondata una grande nave di proprietà ellenica, la Magic Seas, colpita due giorni fa da uno sciame di vedette con guerriglieri armati di lanciagranate e di barchini bomba telecomandati.
Da oltre un anno la Kriegsmarine tiene una fregata nel Mar Rosso. Periodicamente viene raggiunta da un bimotore Beech 350 modificato per la ricognizione elettronica: esteriormente è identico a un velivolo civile, ma dispone di strumentazioni per intercettare le comunicazioni radio e le emissioni radar. Insomma, un aereo da spionaggio che spesso in passato è stato impiegato nelle attività contro lo Stato Islamico o in discreti passaggi sulle coste libiche. Il suo contributo alla missione europea nel Mar Rosso viene ritenuto molto importante: a fine maggio i vertici greci di Aspides hanno premiato l’equipaggio con una medaglia, “a riconoscimento del loro impegno”.
L’aereo tedesco decolla da Gibuti, dove ci sono basi di diversi Paesi: Francia, Stati Uniti, Italia e Cina. Quella di Pechino è la più grande installazione militare fuori dai confini nazionali. La dinamica dell’incontro ravvicinato non è stata precisata. In teoria, i marinai della Repubblica popolare potrebbero non avere identificato il bimotore, che non ha insegne. Ma è un’ipotesi poco credibile, visto che agisce da mesi nella stessa aerea ed esiste una frequenza radio d’emergenza condivisa per segnalare gli allarmi. Inoltre secondo Bild ci sono stati altri incidenti tra tedeschi e cinesi nelle scorse settimane.
L’uso del laser è molto più di un avvertimento: l’energia del sistema – che serve a puntare le armi di bordo – in poche frazioni di secondo può lesionare la retina, accecando i piloti in maniera temporanea o addirittura definitiva. Si reputa che i primi a usare questa tecnica siano stati i marinai della Royal Navy durante la guerra delle Falklands per fermare i caccia argentini. Poi durante il conflitto con l’Iran, i soldati di Saddam Hussein lo avrebbero impiegato contro le ondate di pasdaran mandate all’assalto delle trincee. C’è il sospetto che apparati di questo tipo siano stati utilizzati contro i pirati somali nelle lunghe campagne condotte negli anni scorsi.
Bisogna infine ricordare che nella missione europea è presenta la Marina militare italiana, che dal 2024 ha il comando tattico delle attività e schiera una nave impegnata nella scorta ai mercantili. Non è escluso che anche la Commissione Ue prenda posizione sull’incidente tra Cina e Germania: il velivolo bersagliato dal laser è formalmente sotto bandiera dell’Unione.