lastampa.it, 8 luglio 2025
Fbi smentisce le teorie del complotto su Epstein: “Non fu assassinato”
Il Dipartimento di Giustizia americano e l’Fbi mettono fine alle teorie del complotto su Jeffrey Epstein. Secondo un recente promemoria interno, non ci sono prove che il finanziere, condannato per reati sessuali e morto in carcere nel 2019, sia stato assassinato o che avesse ricattato personaggi influenti con una “lista di clienti”.
L’amministrazione statunitense si prepara a diffondere un video, sia nella versione originale sia “migliorata”, che mostrerebbe chiaramente come nessuno sia entrato nell’area della prigione di Manhattan dove Epstein era detenuto la notte della sua morte. Questo elemento, sostengono gli investigatori, conferma la tesi del suicidio formulata dal medico legale.
È la prima volta che l’amministrazione Trump prende una posizione ufficiale e contraddice apertamente le molteplici teorie cospirazioniste nate intorno al caso Epstein, non ultime quelle sostenute da Kash Patel, ex numero uno dell’Fbi.
Il coinvolgimento di Trump
L’eco delle accuse esplose pubblicamente era stata amplificata da personaggi come Elon Musk, che a giugno aveva provocatoriamente dichiarato: «Donald Trump è nei file di Epstein. È questo il vero motivo per cui non sono stati resi pubblici».
Documenti declassificati rilasciati a febbraio 2025 dall’attorney general Pamela Bondi avevano confermato i legami tra Epstein e Trump, incluso il nome del tycoon nel registro dei voli del famigerato “Lolita Express”. Trump, la sua famiglia e collaboratori erano stati ripetutamente fotografati con Epstein, ma nulla di ciò ha portato a prove concrete di coinvolgimento in attività illecite.
Il presidente e la Casa Bianca sono stati sollecitati a più riprese a rivelare ulteriori dettagli sui documenti non ancora pubblicati, ma il tycoon ha dichiarato di non sapere quando ciò avverrà.