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 2025  luglio 08 Martedì calendario

Se il Cremlino occulta il censimento

La demografia in Russia non esiste più. O meglio, non esiste nei rapporti sulla situazione socioeconomica che il Servizio federale delle statistiche statali (Rosstat) pubblica mensilmente. In quello di maggio manca qualsiasi numero riferito alla popolazione russa: nascite, decessi, matrimoni e divorzi. Nel precedente. sulle variazioni demografiche, i dati riportati non venivano divisi per regioni, dopo perfino i numeri generali sono stati censurati. «Siamo stati del tutto privati delle informazioni sulla quantità degli abitanti del nostro Paese», si sono lamentati gli analisti del centro studi MMI con il Moscow Times.
L’esperienza sovietica del 1937 – quando Stalin occultò il censimento che mostrava quante vittime avesse fatto il suo regime, e ne fucilò gli autori – insegna che se una statistica viene cancellata il motivo è che rivela una verità sgradita al Cremlino. Del resto, il governo russo aveva già secretato negli ultimi anni molti dati giudicati “sensibili”, da quelli delle perdite al fronte a quelli sulla spesa militare: più di un terzo delle voci della finanziaria approvata dalla Duma non sono specificate nel dettaglio. Il segreto di Stato tutela ormai anche i dati sull’economia, inclusa la taglia delle riserve auree e i nomi e i salari dei top manager delle grandi società statali (ufficialmente per proteggerli dalle sanzioni occidentali). Ma la sparizione dei numeri sulle morti e le nascite indica una sola cosa: la voragine demografica spalancata dalla guerra sta diventando un abisso, e quel milione di soldati – che, secondo fonti indipendenti, sono stati uccisi, mutilati o catturati, sono scomparsi o hanno disertato – inizia a emergere nelle statistiche.
Ufficialmente, stando agli ultimi dati disponibili del Rosstat, il primo aprile gli abitanti della Russia erano 146,1 milioni. Nel primo trimestre del 2025 si erano registrate 289 mila nascite contro 472 mila morti, con una decrescita demografica di 183 mila, compensata però per i due terzi da 122 mila immigrati. Una tendenza negativa che dura da decenni, e il governo aveva già previsti che nei prossimi vent’anni i russi si sarebbero ridotti a 138, 8 milioni. Il tasso della natalità continua a battere ogni mese i record negativi storici (la guerra ha portato a un’impennata delle vendite di anticoncezionali), ma è soprattutto la mortalità a mostrare dati inquietanti.
Perfino l’ente statistico ufficiale ha constatato una riduzione dell’aspettativa di vita nel 2024 a 72, 84 anni, scendendo in un solo anno di sette mesi. Anche i dati sulla mortalità – divisi per cause, fasce anagrafiche e regioni – sono stati censurati. Non è difficile immaginarne il motivo: il demografo Aleksey Raksha spiega al Moscow Times che i caduti in guerra vengono conteggiati dal Rostat con un ritardo di 12-18 mesi, quindi i risultati della grande mattanza con la quale è stata pagata l’offensiva russa dell’ultimo anno verrebbero rispecchiati nelle statistiche solo ora.
Resta la domanda se la censura del Rosstat sia finalizzata a tenere all’oscuro l’opinione pubblica o il principale appassionato di demografia di Mosca. Vladimir Putin, che ha posto al governo l’obiettivo di fermare la decrescita della popolazione e aumentare l’aspettativa di vita a 78 anni (voleva farlo già per il 2024, ma il traguardo è stato spostato al 2030). Obiettivo difficile da ottenere – la Russia ha tendenze demografiche simili all’Europa – che diventa impossibile se i maschi vengono inviati al fronte e si fanno tagli alla spesa per la sanità.
Per incrementare le nascite molte regioni hanno introdotto perfino degli incentivi economici per le studentesse di università e licei che rimangono incinte, e il ministro della Sanità Mikhail Murashko sostiene che l’abitudine delle russe di posticipare la gravidanza per finire gli studi sia «deleteria», e che alle ragazze andrebbe insegnato che i figli vengono prima di tutto «già a scuola». Ma nonostante la Russia sia diventata l’unico Paese al mondo a incentivare le gravidanze minorili invece di combatterle, Putin continua a non avere abbastanza soldati: proprio ieri è stata varata una legge che permette anche agli apolidi di arruolarsi nelle forze armate russe.