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 2025  luglio 07 Lunedì calendario

I francesi che s’incazzano. Dopo la fuga di Dazn la Ligue 1 vara il canale autarchico

Fra poco più di un mese il campionato francese prenderà il via: lo farà con due partite giocate in anticipo a Ferragosto, Reims-Marsiglia e PSG-Nantes, ma al di là della giornata inaugurale sarà interessante seguire l’esperimento “storico” che i 18 club della Ligue 1 hanno deciso di compiere votandolo all’unanimità nei giorni scorsi: per la prima volta sarà infatti la stessa Ligue 1 a produrre le partite con un proprio canale; e per la distribuzione si affiderà a tutte le piattaforme che si mostreranno interessate a trasmettere le partite. Per chi non lo sapesse, la Lega francese (LFP) ha chiuso la sua ultima stagione nel dramma. DAZN, che per 400 milioni a stagione aveva acquistato i diritti di 8 partite su 9 (la nona, alternativamente la migliore e la seconda migliore di ogni giornata, era un’esclusiva di beIN Sports che pagava alla LFP 78,5 milioni), ha infatti rotto il contratto che la legava alla Ligue 1 fino al 30 giugno 2028 a causa del basso numero di abbonati raggiunto: poco più di 400 mila, un flop totale di cui DAZN incolpava la Lega per lo scarso impegno messo nella lotta alla pirateria. Che fosse una scusa o meno, il calcio francese si è ritrovato di colpo senza un soldo in cassa: al punto che ai club è stato ordinato di prevedere a bilancio, alla voce “proventi da diritti televisivi”, la somma di zero euro. Cos’hanno fatto quindi i club francesi? Siccome il tempo era poco e nessuna piattaforma si era fatta viva per rimpiazzare, anche a cifre inferiori, la fuggiasca DAZN, i presidenti hanno deciso di produrre in proprio le partite della Ligue 1: e come prima mossa Nicolas de Tavernost, patron di “LFP Media”, ha deciso di abbassare il prezzo degli abbonamenti praticato da DAZN, che era di 29,99 euro al mese, della metà. Per seguire 8 delle 9 partite del campionato da oggi i francesi pagheranno 14,99 euro mensili; e ai più giovani è stato riservato un abbonamento, per visione solo su smartphone, a 10 euro. A partire dalla stagione 2026-27 i club contano poi di arrivare all’esclusiva completa di tutte le partite, 9 su 9, inglobando anche quella che oggi è di beIN Sports, sempre mantenendo inalterato il costo dell’abbonamento a 14,99 euro. “Il nostro obiettivo – ha detto de Tavernost – è arrivare al milione di abbonati già alla fine del prossimo campionato. Ci aspettano un paio di anni difficili, ma abbassare i prezzi dovrebbe consentire al pubblico, che per tante ragioni abbiamo perso, di riavvicinarsi abbandonando la pirateria”.
Sarà interessante, dicevo, vedere come andrà l’esperimento. Perchè se la Ligue 1 ha visto giusto, la matematica dice che un milione di abbonati a 15 euro portano 15 milioni al mese e 180 all’anno, mentre i 400 mila abbonati di DAZN a 30 euro portavano 12 milioni al mese e 144 all’anno. Sarebbe già un passo avanti; anche perchè questi 180 milioni andrebbero ad aggiungersi agli 85 versati da DAZN a titolo di indennità per l’uscita unilaterale dal contratto, ai 78,5 di beIN Sports per l’esclusiva della 9ª partita e ai 130 previsti dalla vendita dei diritti tv all’estero: mal contati fanno 473,5 milioni che sono poca cosa rispetto ai 900 che la Lega Serie A incassa da DAZN (700) e Sky (200), ma sono pur sempre qualcosa.
​Anche perchè, venendo a noi, DAZN ha già fatto sapere alla Lega che non riuscirà, visto che gli abbonati sono sempre meno, ad assicurare i 700 milioni previsti dal contratto ancora per molto. Ed ecco spiegato perchè De Siervo tanto si dà da fare nella lotta alla pirateria: per non dare a DAZN nessuna scusa. E obbligarla a rispettare il contratto. Ce la farà? Ai posteri l’ardua sentenza.