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 2025  luglio 06 Domenica calendario

Crik Crok, il colosso delle patatine rischia il fallimento: 100 lavoratori senza stipendio

Le patatine Crik Crok rischiano di scomparire. La storica fabbrica di Pomezia, al chilometro 27,500 di via Pontina, rischia di fallire e chiudere: la produzione è ridotta al minimo, le linee di lavorazione sono praticamente ferme, le giornate lavorative si sono fatte sempre più rare e la cassa integrazione straordinaria – promessa da mesi – non è stata ancora erogata dall’Inps. I lavoratori a rischio sono almeno 96 e le famiglie, che da mesi devono fare i conti con ritardi nell’erogazione degli stipendi, sono allo stremo.
La società ha presentato un piano di concordato preventivo per rientrare dai debiti ed evitare il fallimento, ma l’esito è ancora tutto aperto e mancano investimenti per rilanciare lo storico marchio che dal 1949 produce patatine fritte e snack salati.
Ma la crisi della Crik Crok viene da lontano e da tempo il mercato sempre più competitivo del food ha messo alla strette lo storico marchio italiano che dieci anni fa era di proprietà della famiglia Finestauri con il nome di Ica food. Poi, nel 2016, il brand è passato nelle mani della famiglia Ossani, specializzata nel mondo alberghiero, e in particolare di Francesca Ossani.
Non sono mancati investimenti e nel 2019 la nuova proprietà ha salvato la fabbrica e i suoi dipendenti, mantenendo la produzione a Pomezia e presentando – dopo un lungo contenzioso durato tre anni sul percorso di acquisizione del marchi – un concordato preventivo per mettere al riparo la società dai debiti e dare il via a un piano di rilancio. Ma i risultati non sono stati positivi.
La società ha dovuto presentare in tribunale un nuovo concordato preventivo, ma stavolta il piano è per rientrare dai debiti e salvare l’azienda dal fallimento: “Questo nuovo concordato preventivo getta ulteriori ombre sul future”, scrivono in una nota i sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila. “Oggi il rischio non è solo la perdita di posti di lavoro: è in discussione la sopravvivenza stessa di una realtà produttiva con valore industriale e sociale per il territorio”. I sindacati non nascondono l’allarme per le ripercussioni sociali e il clima di incertezza fra i dipendenti.
All’orizzonte ci sarebbe un importante gruppo imprenditoriale specializzato nel settore food interessato a rilevare la Crik Crok, ma nessuno si lancia in previsioni. “Le famiglie dei lavoratori sono allo stremo, rivendichiamo con forza il pagamento immediato della cassa integrazione da parte dell’Inps, il riconoscimento di quanto dovuto ai dipendenti e un sostegno economico che garantisca una vita dignitosa. Chiediamo chiarezza sulle reali prospettive industriali e occupazionali della azienda e una accelerazione sui percorsi giudiziari aperti”, concludono i sindacati.