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 2025  luglio 06 Domenica calendario

Sparò a madre e fratello, si nascondeva tra i clochard a Milano

Era sdraiato sotto La Mela Reintegrata di Michelangelo Pistoletto, la grande opera davanti alla stazione Centrale di Milano. Quando i poliziotti l’hanno notato, nella notte tra martedì e mercoledì, hanno pensato fosse un senzatetto malato, in difficoltà. Poi la svolta. Appena gli agenti l’hanno guardato da vicino si sono subito accorti che in realtà assomigliava ad Arian Ajeti, 31enne francese, ricercato per l’omicidio della madre e del fratello, uccisi il 22 giugno in casa ad Argenteuil, a Nord di Parigi. La conferma è arrivata dal confronto tra le impronte in banca dati e quelle del senzatetto scoperto davanti alla Centrale.
Agli agenti il 31enne ha mostrato un tesserino dell’Opera San Francesco con un nome kossovaro falso. Per questo è stato anche denunciato per sostituzione di persona. A trovarlo all’1.30 di notte è stata una pattuglia della polfer in servizio da gennaio per il controllo delle piazze davanti alle stazione in orario notturno. La nota di ricerca era stata diffusa dalle forze dell’ordine francese il 25 giugno. Agli agenti italiana la foto stampata sul mae (mandato d’arresto europeo) era rimasta impressa. Tanto che non sono stati convinti dal tesserino e hanno approfondito i controlli. Qualche ora dopo, all’alba di mercoledì, gli specialisti dattiloscopici della Scientifica hanno confermato i sospetti. Ajeti è stato perquisito: addosso non aveva armi e non ha opposto resistenza. È stato portato nel carcere di San Vittore in attesa dell’estradizione.
Con sé il 31enne non aveva nemmeno biglietti che potessero ricostruire il percorso fatto per arrivare in Italia, dov’è ipotizzabile che il presunto killer fosse arrivato da almeno un paio di giorni. Gli indizi diffusi dalla polizia francese, infatti, davano proprio l’Italia e alcune città della Penisola come possibili destinazioni di Ajeti che dal giorno del duplice omicidio era scomparso. A lanciare l’allarme domenica 22 giugno era stato un secondo fratello del 31enne, preoccupato per alcuni messaggi inviati dalla madre, 64 anni, prima che smettesse di rispondere al telefono. A quel punto era andato a controllare cosa stesse succedendo nella palazzina del comune da poco più di 100mila abitanti nel dipartimento nel dipartimento della Val-d’Oise. Ma la porta era chiusa a chiave e nessuno rispondeva. Dallo spioncino la terribile scoperta: la donna era a terra, in mezzo al sangue. La chiamata ai soccorsi era partita intorno alle 21. Polizia e vigili del fuoco erano riusciti a entrare in casa dalla finestra. E oltre alla 64enne, avevano scoperto il corpo di un altro fratello.
Come riportano alcuni media francesi, in casa erano stati trovati sette bossoli calibro 22 esplosi da un fucile di cui invece non c’è traccia oltre ad «oggetti contundenti». Arian abitava stabilmente con la madre. Al momento dell’arresto non avrebbe parlato dell’omicidio.