Corriere della Sera, 5 luglio 2025
Intervista a Sabrina Salerno
A 17 anni «ero una stronzetta presuntuosa», se lo dice da sola.
«Non sapevo ancora come girasse il mondo. Avevo un’autostima pazzesca. A un giornalista insopportabile che mi chiese: “Riuscirai ad avere successo come...?” – e fece il nome di una star famosissima —, risposi: “Ne avrò il triplo”».
Sabrina Salerno, 57 anni, cantante e showgirl, primo disco nel 1986, Sexy girl, l’ultimo (con Ludwig) si chiama Bollente, tutto torna.
Che fa, provoca?
«Ma no, dai. Ho solo bisogno di leggerezza».
Raccontò: «Sono stata il padre di me stessa». Il suo non c’era.
«Bisogna saper tenere la testa sul collo, non lasciarsi andare alla tristezza e al senso di abbandono che a volte ti attanaglia. Ho cercato di salvarmi da certe persone. Niente droga, niente alcol. Sarebbe stato facile perdersi».
Il successo.
«Da giovane ti dà alla testa, pensi di poterti permettere la qualunque, è un’arma scintillante con cui ti puoi ferire».
È stata fortunata.
«Ho avuto i miei problemi. Per me è arrivato in maniera casuale, non avevo il fuoco sacro. Non sono De Gregori. Magari avrei fatto altro, chissà, il medico. Forse sarei stata persino più felice».
Dice?
«Qualche dubbio ce l’ho. Sul palco svaniscono».
Una pin-up che si vedeva piena di difetti.
«A Miss Italia nessuna si riteneva bella, tanto meno io. Mi chiamò mia madre. “Come va?”. E lì ho sclerato. “Malissimo. Mi hai fatto brutta”».
Da adolescente nascondeva il seno con le braccia.
«A 12/14 anni lo sguardo degli uomini mi incuriosiva. Quando ho capito che veniva dall’attrazione sessuale, all’inizio ho fatto fatica ad accettarlo. Poi ho ribaltato tutto, facendone un mio punto di forza. Ho venduto la mia fisicità, è stato marketing».
Le critiche.
«Quelle ti arrivano lo stesso, che tu abbia o no talento. Specie dalle donne. Gli uomini tra loro sono più gentili, nessuno va mai a criticare Brad Pitt sotto un suo post».
Elodie viene bersagliata: «Si spoglia perché non sa cantare».
«Non è vero, per me lei ha grande talento. Sono solo scuse per aggredire le donne. Più sei bella ed esponi il corpo e più devi essere brava per essere accettata».
Lo status di bomba sexy è stato impegnativo?
«Più nella vita privata, perché sono diversissima da come appaio. Sul lavoro ho commercializzato una certa immagine. Per fare musica dance dovevo vestirmi da suora? Ho usato bene quello che avevo a disposizione. Tutti i sex symbol del mondo hanno un’esistenza imperfetta. In realtà sono profonda, con un forte senso della famiglia e dell’amicizia. Empatica. La mia più grande dote è saper guardare la gente negli occhi e capire se sta male».
La scoprì Claudio Cecchetto.
«Entrai nel suo ufficio con atteggiamento strafottente, aggressiva: “Voglio fare la cantante”. E intonai Wild boys dei Duran Duran. Claudio era quel treno che passa una volta, dovevo prenderlo».
«Sabrina attaccò a cantare, sfrontata e decisa, come fosse la più brava al mondo» (Cecchetto).
«La convinzione in questi casi è tutto. Come quando a scuola mi interrogavano in latino e non avevo studiato. Però mi fingevo sicura di me».
Lui ci ha confidato: «Se mi presi una mezza cotta per Sabrina? Beh. Per un certo tempo ci siamo compresi».
«Gli sono grata, insieme abbiamo vissuto un periodo importante, per me e per lui. Il bene è rimasto».
E Sandy Marton?
«Di una bellezza pazzesca. Erano tutte innamorate di lui. Non mi guardava mai. Poi se n’è pentito amaramente».
Sabrina Salerno
Qualche uomo famoso l’ha corteggiata ma è stato respinto? Un cantante, un attore, un presentatore?
«Ne ho qualcuno per ogni categoria che mi ha nominato. Anche star mondiali. Tuttavia sono molto riservata, non potrei mai dirle chi erano. Ho un certo pudore, non sopporto chi va in giro a raccontare i fatti suoi».
Cantava: «Boys, boys boys». Com’era con i ragazzi, timida o intraprendente?
«Timida no. Ero molto chiara con gli uomini, se mi piacevano o no. Concreta e vera, mai stata romantica. Forse a 8 anni quando leggevo i fotoromanzi con Franco Gasparri».
Sabrina come Jennifer Lopez tanto per nominarne una: si può essere super anche a 50 e più.
«Una volta le donne a 40 erano morte, adesso possono permettersi di stare in scena e fare una meravigliosa figura, anche se non più ragazzine. Dipende dallo stile di vita, dalla palestra, dalla dieta. Certo avere soldi aiuta, non facciamo gli ipocriti. In giro vedo più ventenni rovinate che cinquantenni. Noi siamo arrivate a una certa senza sapere nemmeno cosa fosse l’acido ialuronico, ci siamo arrabattate. Poi ci si è aperto un mondo».
C’è stato chi metteva in dubbio l’autenticità delle sue forme.
«Non mi sono mai rifatta il seno, non avrei avuto alcun problema a dichiararlo, sono favorevole alla chirurgia estetica se non stravolge ma migliora. Quanto a certe persone, non vale la pena parlarne, mi fanno tenerezza».
Cantava con Jo Squillo: «Siamo donne, oltre le gambe c’è di più».
«Sembrava una frase superficiale, invece è uno slogan rimasto nella cultura pop».
E significa?
«Che dietro c’è un intero universo. Noi abbiamo una marcia in più, forse saranno gli ormoni. Però per emergere facciamo il triplo della fatica, la parità ancora non c’è».
Abbiamo una presidente del Consiglio.
«Giorgia Meloni era l’amore di mio marito, in tempi non sospetti. L’ha sempre ammirata. Non sono d’accordo con lei su certe cose ma è una che ce l’ha fatta, da ammirare».
Raffaella Carrà.
«Ricordo una vacanza insieme in Egitto, in barca: io e mio marito, lei e Sergio Japino, Gianfranco D’Angelo e la moglie. Lavorarci era facile, rendeva tutto semplice, era accogliente, divertente».
È in pista dal 1986. E ha ancora il suo bel perché.
«Non so quale sia il segreto per durare tanto, non mi vedo con gli occhi degli altri. Sono qua perché ho detto tanti no nella vita. La carriere si costruiscono più con dei rifiuti che con certi sì. Mi sembra di avere ancora tanta strada da percorrere. Per fortuna sento l’affetto delle persone, mi stupisce, a volte penso di non meritarlo».
Più o meno un anno fa ha scoperto di avere un tumore al seno e si è operata.
«Sono cose che ti colpiscono, che ti porti dietro. Per cinque anni devo seguire delle terapie. Prendo una pastiglia che ha una serie di effetti collaterali. C’è chi non ha niente, io li ho beccati tutti. Per tenere sotto controllo i dolori vado in palestra ogni giorno, l’esercizio fisico è salvifico. Tra poco ho i controlli».
Si sente cambiata?
«Sono diventata più cinica. Certo non sono migliorata».
Non si è quasi fermata.
«Mai. A 25 giorni dall’intervento sono partita in tournée negli Usa, è stata dura ma non amo chi si piange addosso. La settimana scorsa ho preso 11 aerei. Sul palco sto bene, quando scendo per qualche ora funzionano le endorfine, poi l’effetto finisce e mi prende un po’ così».
È felice?
«La felicità non esiste, sono attimi. Sto imparando a essere più indulgente con me stessa. Ho accettato quello che mi è successo. È molto faticoso, però nella vita si supera tutto».