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 2025  luglio 06 Domenica calendario

Petrolio, risale la produzione Opec+: 550mila barili al giorno

Opec+ ha raggiunto un accordo di principio per aumentare la produzione giornaliera di petrolio di 550mila barili al giorno a partire da agosto. L’incremento supera le previsioni degli analisti, che si attendevano un rialzo analogo a quelli avallati a maggio, giugno e luglio, pari a 411 mila barili in più al giorno. L’organizzazione, attiva dal 2016, di cui fa parte anche la Russia, ha deciso dunque di aumentare la produzione, nonostante i rischi di un eccesso di offerta che potrebbe deprimere i prezzi del greggio.
DOMANDA ESTIVA
La domanda estiva nell’emisfero Nord, da questo punto di vista, giocherà un ruolo decisivo. A spingere per l’aumento è stata soprattutto l’Arabia Saudita, che vuole recuperare le sue quote di mercato, capofila di altri sette Paesi a favore di un incremento. Ad aprile, dopo anni di restrizioni, l’organizzazione, al cui interno ci sono state tensioni sul rispetto delle quote di produzione da parte dei vari membri, ha deciso di aprire i rubinetti e di aumentare la produzione. Negli ultimi mesi le scorte globali di petrolio sono cresciute di un milione di barili al giorno, complice il raffreddamento del consumo in Cina e lo scatto in avanti della produzione made in Usa.
L’Agenzia internazionale dell’energia prevede che nella parte finale dell’anno si verificherà una situazione di eccesso di offerta. Goldman Sachs vede i prezzi del Brent e del Wti rispettivamente a 62 dollari al barile (contro i 68 di oggi) e 58 dollari al barile (66 oggi) entro dicembre di quest’anno e scommette su un ulteriore calo nel 2026.
PREZZI VERSO IL CALO
Anche secondo Jp Morgan i mercati petroliferi rimarranno in surplus fino al 2026 e non esclude che il Brent possa scendere il prossimo anno sotto i 60 dollari. Ieri il costo medio della benzina in autostrada era di 1.830 euro al litro.
Il gasolio si fermava a 1.778 euro al litro. In Italia il prezzo della benzina è costituito da una componente fiscale che rappresenta circa il 58% del prezzo finale, mentre la componente industriale (costo della materia prima e margine lordo) si attesta al 42%. La materia prima incide per circa il 30% sul prezzo totale e il suo valore è influenzato dalle quotazioni internazionali del petrolio e dall’andamento del cambio tra euro e dollaro.