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 2025  luglio 05 Sabato calendario

Air France-Klm vuole la scandinava Sas Si riapre il “risiko” dei cieli d’Europa

Se a terra sono giorni di grattacapi negli aeroporti francesi per via degli scioperi, i piani alti del gruppo Air France-Klm hanno invece ufficializzato ieri un’operazione destinata a rimescolare il mercato continentale, in uno scenario già cangiante. Nel mirino dei franco-olandesi è finito un marchio storico come Sas (Scandinavian Airlines System), caro soprattutto ai passeggeri di Svezia, Norvegia e Danimarca, ovvero i 3 Paesi che lo costituirono già nel 1946. Fin qui, Air France-Klm controllava il 19,9% di Sas, così attratta nell’alleanza Sky-Team. Ma i franco-olandesi saliranno al 60,5%, acquisendo le partecipazioni di due fondi d’investimento: Castlelake, specializzato nel settore aereo, e Lind Invest (Danimarca).
Non si tratta di una sorpresa, dato che Air France-Klm, fin dal suo ingresso nel capitale di Sas nel 2023, aveva ottenuto una clausola che le garantiva di poter scalare verso una quota di controllo: un’opzione che era stata negoziata in una fase in cui Sas, da tempo spiazzata dall’arrivo di nuovi concorrenti sulle rotte nord-europee, viveva forti turbolenze finanziarie, dopo aver perduto 113 milioni di euro fra l’agosto e l’ottobre 2022. L’ultimo biennio è stato segnato da una ristrutturazione che, secondo gli ultimi dati a disposizione, sembra aver risanato i conti di Sas, di cui lo Stato danese detiene il 26,4%. Il gruppo scandinavo, che nel 2024 ha fatturato per 4,1 miliardi di euro, si prepara dunque a una nuova era, divenendo filiale di un colosso come Air France-Klm (31,5 miliardi di fatturato), in cima alla graduatoria mondiale per numero di Paesi collegati. Proprio in chiave di diversificazione geografica dei passeggeri, il gruppo franco- olandese, di cui lo Stato francese è primo azionista con circa il 28%, a fronte del 9,1% per lo Stato olandese, spera ora di moltiplicare con Sas le «sinergie grazie a un’integrazione nell’insieme dei campi d’attività», commerciali e non.
Al momento, Sas dà lavoro a 10.500 dipendenti e può contare su un’imponente flotta di ben 138 velivoli, in servizio verso più di 130 destinazioni, con più di 25 milioni di passeggeri trasportati nel 2024, contro i 98 milioni a bordo l’anno scorso degli aeromobili di Air France-Klm.
Se l’operazione andrà effetti-vamente in porto – ufficialmente entro il 2026, dopo la verifica di tutte le condizioni richieste —, l’acquisizione pare già oggi destinata ad esacerbare ancor più la competizione in Europa fra Air France-Klm e gli altri due giganti dei cieli continentali, al centro pure di altrettante intese commerciali planetarie. Nell’orbita dei tedeschi di Lufthansa e della cordata Star Alliance, sono finite di recente ben 4 compagnie, come l’Italia sa bene: prima di Ita Airways (già Alitalia), anche Swiss, Austria Airlines e la lettone Air Baltic. L’altro colosso, a trazione britannica, è Iag, nato dopo l’acquisizione della spagnola Iberia da parte di British Airways, con la costituzione della terza cordata intercontinentale per importanza, Oneworld.
Da tempo, del resto, s’intravede già la prossima tappa di questo risiko aereo all’insegna di una crescente concentrazione: a seguito dell’intenzione di Lisbona di privatizzare la storica compagnia portoghese TAP. In proposito, dunque, tanto Lufthansa, quanto Air France-Klm e British Airways hanno messo gli occhi pure su quest’altro grosso tassello del traffico aereo europeo. Tap è finora più vicina a Lufthansa, rientrando in Star Alliance, l’intesa leader in assoluto che include pure, fra gli altri, l’americana United Airlines e Turkish Airlines. Nell’area iberica, fervono pure le avances dei big alla spagnola Air Europa, nata nel 1986 e già partner di SkyTeam, che riunisce soprattutto l’americana Delta Airlines, Air France-Klm e China Eastern Airlines.