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 2025  luglio 04 Venerdì calendario

I tifosi del Leverkusen rubano un cartello a Belluno. Lettera anonima: “Qui i soldi per ricomprarlo”

Fino a qualche tempo fa Vallada Agordina, circa 500 abitanti in provincia di Belluno, era conosciuta per la sua conservazione nel tempo, per la sua struttura incontaminata, e per essere attraversata dal canale Biois, lo stesso che passa da Canale d’Agordo, paese in cui nacque Papa Luciani. Eppure, dal furto del cartello stradale in una delle sue sette frazioni, Andrich, è nata una storia di calcio e di redenzione: Andrich come Robert, centrocampista tedesco del Bayer Leverkusen e della Nazionale. Omonimia che ha prima stuzzicato un gruppetto di tifosi delle “aspirine”, che hanno rubato il cartello, salvo poi risarcire anonimamente il comune con 400 euro per la sua sostituzione.
Un caso unico nel suo genere
Una storia incredibile, nata da un articolo del Corriere delle Alpi dal titolo “Vallada Agordina – Tifosi del Bayer Leverkusen ladri del cartello? Un calciatore si chiama Andrich”. Difficile, ma evidentemente non impossibile, che un giornale locale riesca ad arrivare a Leverkusen, 10 ore e 34 minuti di viaggio per coprire gli 879,5 chilometri che separano le due località. O che riuscisse a smuovere le coscienze degli autori della bravata. Invece, come si legge da un’ordinanza comunale, lo scorso 5 maggio è stata ricevuta dal vice Sindaco Lucchetta una busta anonima. Al suo interno l’articolo in questione e 400 euro, quattro banconote da 100 euro incassate dal Comune per sostituire il cartello scomparso: “Qualche mese fa abbiamo avuto la sorpresa di questa busta anonima, non proveniente dall’Italia, con 400 euro e la fotocopia dell’articolo – ci racconta il vicesindaco di Vallada Agordina, Claudio Antonio Lucchetta -. Un importo congruo con la sostituzione del cartello”.
“Se ce l’avessero chiesta, gliel’avremmo regalata”
Un caso più unico che raro, che ha inizialmente scombussolato la tranquillità del paese, una perla incontaminata che accoglie tutto l’anno i turisti, prima della sorpresa finale: “Sì, siamo sorpresi e contenti che la questione sia finita in maniera pacifica con il rimborso – prosegue Lucchetta -. A suo tempo, quando era scomparso il cartello, eravamo altrettanto sorpresi. Se ci avessero chiesto in prestito o in regalo il cartello che indicava Andrich, come si scrive in ladino locale, noi saremmo stati disponibili a parlare con questi signori”. Chissà che, dopo una vicenda del genere, non possa nascere un gemellaggio proprio con il Bayer, due anni fa campione della Bundesliga: “Ci auguriamo che la squadra possa un giorno venire dalle nostre parti per qualche manifestazione sportiva”. Così Andrich potrebbe scattare una foto davanti al suo cartello, rinnovato per l’occasione: “Siamo contenti che sia finita in maniera pacifica, non volevamo fare polemica: sarà stata una goliardata, saranno stati dei ragazzi. Qualcuno afferma anche di averli visti in una giornata piovosa, in tardo autunno. Ma nessuno ci ha fatto caso”. Fino a oggi, almeno.