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 2025  luglio 04 Venerdì calendario

Azzardo, nel 2024 gli italiani hanno perso 21 miliardi: cresce l’online, l’Erario ci rimette

Non c’è nessuna buona notizia nella terza edizione del Libro nero del gioco d’azzardo presentato ieri da Cgil, Federconsumatori e Fondazione Isscon. In Italia si gioca e si perde sempre di più, e lo si fa soprattutto in regioni e province povere. Nel 2024 ha raggiunto i 157,4 miliardi, +6,6% rispetto al 2024, equiparabile al 7,2% del Pil e superiore di 20 miliardi in confronto alla spesa sanitaria complessiva. Nel 2019 erano 110 miliardi, nel 2015 poco più di 88. Un raddoppio in un decennio. La raccolta pro-capite, per ogni cittadino con più di 18 anni, ha raggiunto i 3.137 euro. A farla da padrone è il gioco online (che porta in proporzione meno introiti fiscali allo Stato), +12% in un anno, che scalza sempre di più il gioco fisico: 92 miliardi giocati, di cui 1,3 va all’Erario. Lo stesso gioco online disposto a spendere centinaia di milioni per sponsorizzare il calcio e lo sport professionistico, e a cui questo governo ha scelto di aprire le porte eliminando il (già aggirato) divieto di pubblicità diretta e indiretta introdotto nel 2018. Si gioca meno al Nord (soprattutto nel Nord-Est), e di più al Sud, a conferma della “relazione inversa tra la situazione socioeconomica e l’incremento della raccolta dell’azzardo” si legge nel report, costruito con i dati dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli dopo una serie di accessi agli atti. Isernia è prima per giocato pro capite online (oltre 4.200 euro a testa), con una crescita del 65% sull’anno precedente, seguito da Siracusa, Messina, Palermo, Salerno, Napoli, Caserta, Reggio Calabria, Taranto e Teramo. Tutte le prime dieci province sono sopra i 3.000 euro giocati a testa, nella fascia 18-74, e tutti con crescite importanti rispetto al 2023. Si conferma poi l’esistenza di un’anomalia italiana in Europa: per l’azzardo siamo diventati il mercato più importante del continente, la perdita complessiva degli italiani nel gioco (21 miliardi di euro) è superiore a quella del Regno Unito, e molto distante da Germania e Francia (14 miliardi), nonostante il potere d’acquisto delle famiglie si sia contratto. Un’anomalia legata “all’idea illusoria che una vincita possa risolvere, in un colpo solo, i propri problemi economici” scrivono i redattori del report. Che lamentano che Adm abbia negato i dati sui piccoli centri, sotto i 10 mila abitanti, e su alcuni giochi fisici. E tutto questo riguarda solo il gioco legale: altri 40 miliardi circa, si stima, sono giocati illegalmente.