larepubblica.it, 3 luglio 2025
Vannacci, malumori nella Lega per le frasi del vicesegretario contro i gay
“Questa fissa di Vannacci per i gay c’avrebbe abbondantemente troppo fracassato i didimi”. C’è grandissimo malumore persino tra i leghisti, per quelle frasi dei giorni scorsi del generale, da poco diventato vicesegretario nazionale del partito di Salvini. “Ci armiamo e poi chi mandiamo in guerra? Quelli del Gay Pride?”, è la frase che ha pronunciato l’eurodeputato contro gli organizzatori dei Gay Pride nei giorni scorsi. E ora nella sua Toscana scoppia la tempesta. Il consigliere comunale della Lega di Viareggio Alessandro Santini attacca: “Veda di cambiare il suo argomento preferito di discussione, perché un po’ va bene, un po’ la rende ganzo, un po’ ci si scherza su, ci si sorride, ma ora da persona intelligente e dotata di raziocinio, la finisca qua, la smetta, si fermi”. E anche in altre regioni come il Veneto la base leghista mormora contro il generale.
Santini, capogruppo del Carroccio a Viareggio, già presidente del Carnevale, ha fatto coming out da tempo. E a vedere accostato il suo partito a posizioni ambigue, se non del tutto omofobe, proprio non ci sta. “Le nostre amate Forze Armate italiane sono piene di quei gay che lei ora deride, perlomeno con le sue sciocche frasi, non offenda chi porta da sempre con onore la divisa, e che se anche omosessuale, sarebbe pronto quanto lei, se non di più, a difendere la Patria e a sacrificare la propria vita per essa” sferza. “Signor Generale – è l’appello di Santini – lei è più intelligente delle frasi che pronuncia, lo sa perfettamente. Non svilisca così il suo ruolo, il suo mandato e il suo incarico. Ritenti con un altro argomento, sarà sicuramente più apprezzato e più fortunato, perché questa gli è uscita proprio male, glielo dice un leghista”.
Le dichiarazioni di Vannacci a un comizio in Puglia nei giorni scorsi avevano scatenato un polverone nelle associazioni gay ma anche a sinistra. Il sindaco di Milano Sala aveva parlato di “parole riprovevoli”. Anche a destra però i toni omofobi di Vannacci, peraltro già ben chiari nel suo libro “Il mondo al contrario”, stanno creando irritazione. Tanto più ora che del suo partito, la Lega, il generale è diventato vicesegretario nazionale. Forse non è nemmeno la sola ragione delle polemiche e del fuoco amico però. In Toscana da tempo infuria lo scontro tra Vannacci e la collega eurodeputata toscana, ex candidata governatrice delle destre, Susanna Ceccardi. Lotta di potere in un territorio, la fu rossa Toscana, dove Salvini ai tempi della cavalcata del 2018 fece proseliti, promuovendo la nascita di una inedita classe dirigente leghista. Dove Ceccardi da sempre comanda. L’avvento e la scalata di Vannacci ora agitano Ceccardi e i suoi. Una partita destinata a far rumore in vista delle regionali dell’autunno.