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 2025  luglio 03 Giovedì calendario

Scajola indagato per le opere Pnrr

La Procura europea ha iscritto sul registro degli indagati l’ex ministro Claudio Scajola per tentata truffa sui fondi del Pnrr.
L’inchiesta riguarda 6,4 milioni di euro di finanziamenti, richiesti da Scajola nel ruolo di presidente della Provincia di Imperia (città di cui è anche Sindaco), per la costruzione di un biodigestore in località Colli, nel comune di Taggia. La contestazione riguarda una “sparizione” che i pm ritengono tattica: nel progetto per ottenere i fondi europei sarebbe infatti scomparso ogni riferimento alla discarica di servizio, fondamentale per far funzionare l’impianto, e presente invece nei documenti di autorizzazione ambientale e nel progetto di project financing. Una svista che non sarebbe stata casuale: nelle linee guida Dnsh (Do no significant harm) che regolano l’erogazione dei fondi Pnrr, sono infatti escluse le discariche. E questo è il motivo che, nel gennaio del 2025, aveva portato alla revoca del finanziamento.
Subito dopo lo stop amministrativo la vicenda ha assunto rilievo penale. Sul caso hanno cominciato a indagare la Procura di Imperia e la Guardia di Finanza, l’indagine è passata quindi per competenza all’Eppo (Procura Europea). A far saltare in aria il progetto, arrivato in fase finale, era stato un parere legale chiesto dai gestori che avrebbero dovuto poi realizzare e gestire l’impianto: un’associazione temporanea di imprese – composta da Idroedil Srl e Waste Treatment Technologies – dietro cui c’è la presenza della famiglia Ghilardi, imprenditori del settore che gestiscono da decenni i siti della provincia di Imperia. Massimo Ghilardi, amministratore di Idroedil, si era infatti rifiutato di sottoscrivere una richiesta formulata dalla Provincia di Imperia, che certificasse che il progetto rispettava i principi del Dnsh. Il sospetto degli inquirenti è che in una fase avanzata del procedimento si cercasse qualcuno su cui scaricare la responsabilità di eventuali guai. La stessa Provincia di Imperia chiese a un certo punto chiarimenti al ministero dell’Ambiente, per capire se il progetto fosse o meno conforme ai dettami del Pnrr. Insieme a Scajola sono indagati il responsabile del procedimento Michele Russo, ex dirigente della Provincia dimissionario poche settimane fa, e Riccardo Demicheli, della società di consulenza Avalon srl, specializzata in progetti con fondi europei. Avalon aveva ottenuto un incarico da 170mila euro per occuparsi della redazione del progetto. A un certo punto la Provincia di Imperia ne aveva richiesto indietro una parte, da 30mila euro. Gli inquirenti contestano “false e”attestazioni false e omissive”, che avrebbero indotto in errore i funzionari del ministero dell’Ambiente, attraverso “artifici e raggiri”. In merito alla vicenda Scajola ha detto per ora di non avere informazioni sulle indagini.