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 2025  luglio 02 Mercoledì calendario

Salario minimo, un altro stop Schlein: “La destra lo boicotta”

Nuovo disco rosso nell’organismo parlamentare, dove non è stata calendarizzata la proposta del Partito democratico. Il presidente della commissione, Walter Rizzetto, motiva la scelta di non inserire il testo nel calendario dei lavori perché a palazzo Madama una norma analoga è già in discussione. Ma per la segretaria del Pd Elly Schlein si tratta dell’ennesimo tentativo della destra di dire no alla riforma. La leader dem snocciola i numeri della misura già attiva pressoché ovunque in Europa: «La Germania – osserva – ha deciso che il salario minimo salirà a 14.60 euro. La Spagna l’ha aumentato del 50 per cento. In Europa ci sono ventidue Stati su ventisette che hanno una legislazione in materia». L’Italia resta invece tra i cinque Stati maglia nera in tema di retribuzioni. Nonostante il volume dei contributi nel 2024 sia sceso di oltre 15 milioni rispetto all’anno precedente: «Segno – osserva la responsabile Lavoro del Pd, Cecilia Guerra – della debolezza salariale digrandi masse di lavoratori».
Per la proposta di legge sull’aumento della paga per i lavoratori, ricorda ancora Schlein, «abbiamo raccolto 100mila firme. Sono passati due anni da quando l’abbiamo presentata e ci ha convocati a Palazzo Chigi. Ma da allora Meloni non ha avuto nemmeno il coraggio di votare contro, la stanno tenendo su un binario morto».
Sono oltre quattro milioni i lavoratori che in Italia non arrivano alla fine del mese, pur avendo firmato un regolare contratto. Eppure, ildisegno di legge resta ancora nei cassetti di Montecitorio. La destra minimizza parlando di «prassi regolamentare». I lavoratori italiani che fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese, nel frattempo, attendono ancora. Del resto, l’Italia ela Spagna, come attestano le ricerche più recenti, fanno registrare stipendi nettamente al di sotto della media europea.
E se l’impegno della leader dem è quello di non fermarsi, a ricordare che l’Italia vanta «i salari più bassi di Europa» è anche l’ex premier Giuseppe Conte, che lancia anche una nuova iniziativa contro il riarmo per il prossimo autunno a Roma: «Con tante altre forze politiche che dicono no a questa folle corsa al riarmo e che vogliono restituire dignità alla politica e non spendere cifre assurde nelle armi».
Il leader del Movimento 5 Stelle snocciola i punti su cui invece è urgente intervenire: «La sanità, la scuola, l’istruzione, il futuro dei nostri figli, le politiche per il lavoro».