Avvenire, 2 luglio 2025
Gli esperti su “Lancet”: 14 milioni di morti entro il 2030 per la chiusura di Usaid
Come una pandemia globale o un grande conflitto armato. Rischiano di causare la morte di oltre 14 milioni di persone vulnerabili i tagli drastici agli aiuti all’estero da parte dell’Amministrazione di Donal Trump. Il calcolo emerge da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet e realizzato da un team internazionale di ricercatori. Analizzando i dati di 133 Paesi, gli studiosi hanno stimato in 91 milioni le vite salvate tra il 2001 e il 2021 dagli aiuti statunitensi nei Paesi in via di sviluppo. Applicando modelli predittivi, hanno calcolato che l’annunciata riduzione dei finanziamenti dell’83% potrebbe causare entro il 2030 la perdita di oltre 14 milioni di vite umane. La cifra include 4,5 milioni di bambini sotto i 5 anni. In vent’anni, gli aiuti finanziari statunitensi si sono dimostrati particolarmente efficaci nel prevenire morti evitabili dovute a malattie. Lo studio ha rivelato una riduzione del 65% dei decessi per Aids nei Paesi che hanno ricevuto un alto livello di supporto, rispetto a quelli con pochi finanziamenti. Sempre in concomitanza con gli aiuti, si sono dimezzati i decessi per malaria e malattie tropicali. Da ieri l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (Usaid) ha cessato la sua attività. La gestione delle poche attività rimaste di assistenza estera viene trasferita al Dipartimento di Stato. La riorganizzazione, ha ribadito il Segretario di stato Marco Rubio, mira a garantire che i fondi pubblici siano impiegati esclusivamente per promuovere gli interessi americani, con maggiore efficienza e coerenza strategica. In altre parole: nulla andrà ai Paesi che non si allineeranno alle posizioni politiche di Washington.