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 2025  luglio 01 Martedì calendario

Scuola marescialli, rimosso il generale dopo il discorso agli allievi: “Prima venite voi”

“Aiutare un anziano ad attraversare la strada ha più impatto di trovare 300 tonnellate di cocaina e arrestare 20 persone”. E ancora: “Sappiate che è impossibile che vi venga chiesto qualcosa che non si possa fare. Ricordatevi, che il vostro benessere, e quello dei vostri familiari, la nostra vita è superiore a qualunque istruzione o procedura”.
Potrebbero essere state queste frasi, pronunciate nei giorni scorsi durante il saluto agli allievi al termine del corso, a costare il posto all’ormai ex comandante della Scuola marescialli e brigadieri di Firenze, generale Pietro Oresta. Frasi inevitabilmente intrecciate al caso dell’allieva di 25 anni morta suicida un anno fa nella scuola (l’inchiesta ha fatto emergere uno stato di profondo disagio della ragazza, ma nessuna responsabilità di colleghi e insegnanti) e alla vicenda personale che ne è scaturita per lo stesso comandante, ma che evidentemente non sono piaciute ai vertici dell’Arma. Il richiamo al benessere personale prima che all’istituzione, in particolare, avrebbe fatto esplodere il caso fino a portare alla rimozione dall’incarico.
Nessun commento dal comando generale, ma una conferma indiretta sembra arrivare dalle parole usate ieri dallo stesso comandante generale, Salvatore Luongo, durante la cerimonia per il cambio di guardia al vertice del Comando interregionale carabinieri Vittorio Veneto. “Per me, sostanzialmente, la disciplina è il collante di una organizzazione complessa, specialmente se gerarchicamente strutturata. La disciplina è l’ordinata adesione a un codice di norme e valori che, nell’ambito militare, si sublima in dovere morale e in atto di fedeltà assoluta”.
Il generale insiste poi sulla “condivisione di un ideale superiore, che guida il comportamento di ogni carabiniere anche oltre l’orizzonte della convenienza personale”. Aggiungendo ancora: “È la forza silenziosa che regola l’agire, la virtù interiore che rende coesi i ranghi (…) Nel suo significato più alto, la disciplina militare è misura e rigore, ma anche dignità e onore: è la trama invisibile che tiene unito l’esercizio della libertà alla necessità dell’ordine”.
Oresta, intanto, sceglie di non parlare. Persone a lui vicine lo descrivono come fortemente amareggiato “per il disagio provocato al Comando”, per quello che ai conoscenti più stretti avrebbe descritto come “un errore di comunicazione”.
Il caso, intanto, continua a rimbalzare nelle chat e nelle pagine social dedicate al mondo militare. Il sindacato dei carabinieri Unarma, lo stesso che sull’onda delle polemiche per il suicidio dell’allieva sollevò il caso delle presunte vessazioni imposte nella scuola- si schiera con il comandante. “Dallo scorso 28 giugno, senza alcun preavviso, gli è stato comunicato che non è più comandante e che resta disposizione della scuola. Di fatto è stato esautorato – commenta il segretario generale del sindacato, Antonio Nicolosi – Evidentemente la rimozione è legata a quel discorso, ma il suo era un giudizio da padre di famiglia, che di certo non ha creato alcun danno all’amministrazione. È una scelta che proprio non comprendiamo”.