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 2025  giugno 30 Lunedì calendario

Spagna, trema il Psoe del premier Sánchez: custodia cautelare in carcere per l’ex numero 3 Cerdán

Si è conclusa con un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, senza condizionale, l’attesa udienza di oggi presso la Corte suprema di Madrid di Santos Cerdán. L’ex segretario all’organizzazione e numero tre del Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe), del quale il premier Pedro Sánchez è segretario, ha deposto come indagato nel presunto caso di corruzione che lo scorso 12 giugno ha sconvolto il partito e ha portato alle dimissioni dell’ex braccio destro del primo ministro.
Cerdán, accusato di essere coinvolto in una rete di appalti pubblici truccati in cambio di tangenti in un’indagine che coinvolge anche José Luis Ábalos e il suo ex consigliere Koldo García, è indagato per i reati di associazione a delinquere, corruzione e traffico di influenze. Nell’interrogatorio, durato un’ora e mezza, ha negato le accuse sulle tangenti limitandosi a rispondere solo alle domande della difesa.
Non si è fatta attendere la risposta del primo ministro Sánchez che, a margine della quarta Conferenza Internazionale sul Finanziamento dello Sviluppo delle Nazioni Unite in corso a Siviglia, ha risposto alle domande dei giornalisti spiegando che il Psoe “ha già fatto quello che doveva fare e ora è il momento della giustizia”. E ha poi ribadito la disponibilità alla massima collaborazione con la giustizia, spiegando che “il Psoe non agisce come gli altri partiti”.
Subito dopo l’inizio del caso, avviato dalla diffusione di un rapporto dell’Unità operativa della Guardia Civile in cui si segnalava che Cerdán avrebbe gestito tangenti per oltre 600.000 euro nell’aggiudicazione di appalti pubblici, Sánchez – già sotto pressione per le inchieste sulla moglie e sul fratello e sotto tiro dell’opposizione del Partito Popolare (Pp) e dell’estrema destra di Vox – era intervenuto in una drammatica conferenza stampa dalla sede del Psoe rivolgendo le sue scuse ai cittadini, spiegando di aver provveduto a far dimettere subito l’ex segretario dell’organizzazione e di aver avviato una profonda ristrutturazione della leadership del partito che si concretizzerà il prossimo sabato con la convocazione del comitato.
Alla luce delle recenti tensioni tra Sánchez e la Nato sul raggiungimento del 5% del Pil da destinare alle spese per la difesa che Madrid ha scelto di rigettare spingendo in avanti la popolarità del premier, la decisione della Corte Suprema ha riacceso il fronte della battaglia delle opposizioni: “Sánchez deve lasciare immediatamente la Moncloa”, ha dichiarato la segretaria generale del Pp Cuca Gamarra (che ha contestualmente annunciato di aver presentato le sue dimissioni al segretario del partito Alberto Núñez Feijóo). “La corruzione mantiene Sánchez al potere”, ha commentato la presidente della Comunità di Madrid, la popolare Isabel Díaz Ayuso. Ma il caso genera apprensione, e soprattutto interrogativi, anche agli alleati della coalizione di governo: per la coordinatrice generale della piattaforma progressitsta Sumar, Lara Hernández, la custodia cautelare in carcere per l’ex numero 3 del Psoe li obbliga a “riflettere”. “Possiamo solo dire: cada chi deve cadere”, ha concluso.