la Repubblica, 30 giugno 2025
Veleni a Cinecittà: Sbarigia si dimette dalla presidenza
Le dimissioni sono state comunicate poche ore prima dell’arrivo di Alessandro Giuli negli studi di Cinecittà. Chiara Sbarigia, da ieri sera, non è più la presidente della società e oggi pomeriggio il ministro della Cultura varcherà i grandi stabilimenti cinematografici per presentare le opere del Pnrr. La tempistica in certi casi è tutto: dopo giorni di guerra, i due non si incontreranno.
La manager, da quattro anni alla guida di Cinecittà, con una lettera ha comunicato le sue «dimissioni irrevocabili». Ufficialmente per concentrarsi sulla presidenza di Apa, quindi sul settore audiovisivo, e per candidarsi alla presidenza della Fondazione Maximo. Versione che anche i vertici di via del Collegio romano confermano con una nota in cui si invita a non diffondere «ricostruzioni tendenziose». Ma sono tante le voci, tra Mic e Cinecittà, che invece raccontano del caos scoppiato nelle stanze del ministero nelle ultime settimane. Sarebbe stato infatti lo stesso Giuli a chiedere a Sbarigia un passo indietro. Il motivo? La questione è legata a Fabio Longo, consulente della sottosegretaria leghista Lucia Borgonzoni e con un contratto anche a Cinecittà. Il Fatto quotidiano aveva raccontato cheLongo proponeva ai giornalisti la moderazione di convegni a pagamento e in cambio chiedeva di «non toccare Borgonzoni e il conflitto d’interessi di Sbarigia» aggiungendo: «Puoi attaccare il ministero e Giuli».
Parole pesanti. Troppo pesanti per il titolare del dicastero, descritto su tutte le furie. Longo ha lasciato l’incarico il giorno stesso della pubblicazione dell’articolo e Giuli ha chiesto immediatamente chiarimenti alla presidente di Cinecittà e soprattutto una smentita ufficiale.
Smentita che non è mai arrivata. I rapporti si sono complicati, soprattutto dopo che il ministro hadovuto riferire in Senato in occasione del question time. In particolare nell’ultima settimana Sbarigia ha provato a resistere, supportata da Borgonzoni e dalla Lega. Ma nel governo il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari non ha lasciato spiragli. Si dice che più di tutti sia stato intransigente e così la presidente di Cinecittà ha lasciato l’incarico, nel timore che anche i giornali di destra potessero attaccarla e compromettere dunque gli altri incarichi che ricopre.Tra l’altro, in questo contesto, Giuli aveva anche minacciato di ritirare le deleghe a Borgonzoni, con la quale i rapporti adesso non sono dei migliori.