corriere.it, 29 giugno 2025
Ombrellone e lettini: a Capri, Amalfi e Positano fino a 1.500 euro al giorno per coppia nei lidi extralusso
La Campania è tra le regioni italiane dove andare in spiaggia costa di più. Nonostante un’offerta diversificata, con lidi, strutture e litorali capaci di soddisfare ogni tipo di esigenza, i rincari, che si stanno già misurando in questa estate 2025, mettono a dura prova le tasche, sempre meno piene, dei cittadini campani. Secondo il monitoraggio fatto da Altroconsumo su 213 stabilimenti balneari italiani, il rincaro per ombrelloni e lettini nel 2025 sarà del 5% con una crescita dei prezzi del 17% rispetto a solo 4 anni fa. Nel report si mostra come Palinuro, l’unica campana tra 10 località balneari monitorate, con un rincaro del 7% rispetto all’anno scorso, sia seconda solo a Senigallia per aumento dei prezzi di ombrelloni e lettini.
Aumentano anche i costi dei servizi come i parcheggi in prossimità delle spiagge, con tariffe che lievitano in media di circa 2 euro e i conti dei ristoranti annessi ai lidi. Un rincaro vacanze che a livello nazionale supera il miliardo e mezzo di euro e che vede la Campania, dopo Liguria e Sardegna, al terzo posto come regione con la maggior variazione rispetto all’anno precedente. Con i suoi 480 chilometri di costa, la Campania ha sempre offerto soluzioni diversificate, con litorali tra i più esclusivi al mondo e realtà popolari a buon prezzo. La situazione però sembra essersi radicalmente ribaltata e le spiagge campane rischiano di trasformarsi ovunque in un lusso. Se infatti si prova a prenotare una giornata al mare per una famiglia di almeno quattro persone nelle diverse realtà costiere della nostra regione il quadro che emerge è tutt’altro che accessibile.
I lidi superlusso a Capri, Amalfi, Sorrento e Positano hanno prezzi giornalieri che superano i 600 euro a coppia, solo per lettini ed ombrellone; se poi si scelgono sistemazioni più comode, come tende e lettoni, si possono superare, senza difficoltà (per chi può) i 1.500 euro. A questa spesa vanno aggiunti i costi del pranzo, impossibile da trovare a prezzi che non superino i 35 euro a persona con menu turistici; il trasporto e il parcheggio che per queste località restano tasti dolenti, tra inesistenza della rete di tpl e aree di sosta sottodimensionate e con tariffe giornaliere che nei momenti di picco superano i 30 euro.
A far registrare prezzi tutt’altro che accessibili sono anche i litorali storicamente più popolari come quello Flegreo e quello Domizio che, per vicinanza e tradizione, rappresentano la grande spiaggia di Napoli. Se a Licola ci vogliono poco più di 42 euro al giorno per ombrellone e lettini e a Varcaturo si può arrivare anche poco sotto i 50, a Miseno la soglia dei 50 euro non basta per assicurarsi un posto in spiaggia. A questi costi vanno aggiunti quelli del pranzo e dei parcheggi, ormai un miraggio per l’intera area di Miliscola dove il contenzioso con i gestori ha dato per ora ragione all’amministrazione comunale. Si fa presto a capire come una giornata al mare per una famiglia napoletana sia diventata un lusso anche qui. In più va valutato che queste realtà registrano il picco di affluenze nei primi mesi estivi, quando si ritrovano a gestire i grandi flussi dei weekend, mentre devono fare i conti con la mancanza di clienti in agosto. Questo complica, e non di poco, la politica dei prezzi che i lidi si ritrovano a dover applicare.
Altra meta tipica per le famiglie è il Cilento. Con Palinuro, che è diventata la seconda località italiana per rincari, questo 2025 non sarà facile trovare ombrelloni e lettini a buon prezzo. Se a Palinuro si superano i 70 euro, nella famosa Santa Maria di Castellabate ci vogliono almeno 90 euro. Anche qui tra parcheggi e mezzi pubblici introvabili, i costi di una giornata al mare lievitano in maniera esasperante. Ischia, che rispecchia l’offerta dell’intera regione, ha realtà di lusso con spese che possono superare i mille euro per una famiglia, solo per ombrellone e lettini, e realtà più accessibili che però non scendono mai sotto i 40 euro. I prezzi dei pranzi sono in media superiori ai 25 euro a persona e il costo trasporto è aumentato anche dopo l’adeguamento tariffario dei traghetti.
A Napoli i prezzi restano più bassi che altrove nei lidi del lungomare, intorno ai 25 euro medi, ma in città tra spazi stretti, caos e parcheggi selvaggi la possibilità di arrivare alle spiagge è ancora più difficile. Dunque se il mare in Campania resta, a causa di una depurazione balbettante e di servizi mancanti, poco accessibile, anche i 480 chilometri di costa campani, a causa dell’inarrestabile e continuo rincaro dei prezzi di ombrelloni e lettini, si stanno trasformando in un luogo per pochi.