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 2025  giugno 28 Sabato calendario

La farsa del Tenda bis: dopo oltre dieci anni di lavori, il tunnel aperto a singhiozzo

Doveva essere la grande inaugurazione del Tenda bis, il traforo che collega il Piemonte con la Costa Azzurra, dopo cinque anni di stop a causa della tempesta Alex e dodici di lavori (e continui ritardi), oltre a 210 milioni di euro di investimenti. E invece si è trasformato nell’ennesimo braccio di ferro Italia-Francia, terminato con un pareggio al ribasso per il governo Meloni: «C’è stata battaglia fino agli ultimi minuti, tra noi non c’è solo sui campi da calcio ma anche nei tunnel», la sintesi del vicepremier Matteo Salvini, l’aria tirata di chi non può festeggiare, ma al massimo “ringraziare” operai, ingegneri e forze dell’ordine.
L’apertura, infatti, sarà a singhiozzo, con conseguenti disagi e incognite per chi da Torino vorrebbe arrivare a Nizza: si parte questa mattina alle 12 (e non alle 6, come previsto), dopo il collaudo finale con un’esercitazione della Protezione civile, e si viaggia fino alle 21. Nei weekend le auto potranno percorrere il tunnel dalle sei del mattino alle nove di sera (domani compreso), mentre nei giorni feriali ci saranno le fasce: 6-9, 12.30-14.30 e 18-22. Il tutto a senso unico alternato, con un semaforo della durata di 15 minuti. Di notte (e non nelle ore di chiusura) continueranno i lavori dal lato francese, il 15 luglio ci sarà un nuovo test sui fumi, il 17 il Comitato di sicurezza recepirà gli esiti di questo “periodo di prova” e il giorno dopo ci sarà la Commissione intergovernativa: obiettivo, aprire dal mattino alla sera fino a metà settembre.
È proprio durante questo incontro che ieri è scoppiato il caso: dopo le valutazioni tecniche, che parlavano semplicemente di chilometri orari massimi, distanza di sicurezza e tonnellate, è arrivato lo scontro politico. Da un lato la Francia, che ha messo sul piatto la necessità di valutare l’impatto sul traffico, premendo per un inizio più soft; dall’altra l’Italia, che si aspettava la grande inaugurazione, soprattutto per un territorio tagliato fuori ormai da oltre una decade. Alla fine, la mediazione, frutto di una lunga trattativa, e lo sgomento di Salvini e del suo vice Edoardo Rixi: «Come facciamo a essere ancora qui a discutere di fasce a due ore dall’inaugurazione?», sarebbero sbottati.
Ma già durante la cerimonia, tra gli inni dei due Paesi e la benedizione cristiana sotto la protezione di Santa Barbara, si è profilato il nuovo oggetto di scontro: la possibilità di utilizzare il Tenda bis a doppio senso in attesa dei lavori per rimodernare la vecchia galleria (per la quale il governo Meloni avrebbe già i soldi, mentre quello francese no). A lanciare il sasso il sindaco di Limone Piemonte, Massimo Riberi: «L’intervento sull’ex tunnel ci costerebbe 130 milioni, sarebbe invece una soluzione di buon senso permettere il transito su entrambi i lati, con tutor e presidi per garantire la sicurezza». E se a dargli manforte, tra gli sguardi perplessi dei francesi, è stato innanzitutto il governatore piemontese Alberto Cirio (che più volte aveva lanciato questa proposta) proprio dal palco, «da domani lavoreremo per questo», per la prima volta ad aprire è anche Salvini: «Se i francesi finiranno i lavori sui tornanti, l’obiettivo, stando anche allo studio del Politecnico di Torino che non credo nessuno mette in discussione, sarà quello di poter aprire col doppio senso entro l’estate 2026». La tensione è evidente anche al microfono, tra sorrisi e battutine, dove il ministro dei Trasporti francese Philippe Tabarot ricorda come «spesso sono stato franco, titubante, e non ti ho nascosto che la mia fiducia zoppicava un po’, volevo che tutto fosse fatto al massimo della sicurezza», mentre il vicepremier chiosa: «Un’alleanza sul Tenda sì, politica tra noi direi di no».
E in una giornata dove il lato italiano si aspettava un altro finale, anche Claudio Andrea Gemme, l’amministratore delegato di Anas, l’azienda che gestisce la rete autostradale, ammette: «Certo, per i cittadini ci sarà ancora qualche disagio, e avranno un aggravio in termini di ore di percorrenza, ma noi ci atteniamo alle regole di chi ha la responsabilità della sicurezza di tutti». A dirla con le parole del governatore Cirio, «è una giornata storica, ma festeggeremo quando l’operazione sarà davvero finita».