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 2025  giugno 28 Sabato calendario

L’Unione verso una tassa sui pacchi dell’ecommerce

Arriva una stretta europea sui pacchi importati nell’Unione Europea, in molti casi piccoli acquisti su piattaforme cinesi, che letteralmente ingolfano le dogane dell’Ue. I Ventisette hanno dato il via libera a un mandato parziale per il negoziato inter-istituzionale sul nuovo quadro dell’Unione doganale. L’obiettivo dichiarato è rafforzare i controlli alle frontiere, proteggere il mercato unico e rendere più equa la concorrenza tra operatori europei e colossi digitali.
Tra le principali novità, l’introduzione appunto di una “tassa di gestione” da applicare in arrivo da Paesi terzi, una misura mirata soprattutto al boom di vendite su piattaforme come Temu, Shein o Aliexpress. Solo nel 2024, ha segnalato la Commissione Ue in un appello di febbraio ai legislatori ad accelerare sulla riforma, sono entrati nel mercato unico 12 milioni di pacchi al giorno, per un valore totale stimato di 4,6 miliardi di euro.
Quanto ai controlli alle frontiere, nel 2023, le autorità europee hanno intercettato 17,5 milioni di articoli contraffatti. La riforma sulle dogane in prospettiva apre anche la strada all’eliminazione dell’esenzione dai dazi doganali per i pacchi di valore inferiore a 150 euro
: il regolamento sul punto non è già incluso tra quelli del mandato approvato dal comitato degli ambasciatori europei a Bruxelles. Ma senz’altro tornerà a breve sotto i riflettori.
Da un lato c’è un forte consenso tra i Paesi per affrontarlo, e dall’altro è tre le idee in campo per finanziare le entrate dello scarso Bilancio Ue, chiamato a sfide epocali come transizione, sicurezza e difesa, e fermo a un contributo dei 27 pari all’1% del reddito nazionale lordo, almeno nel quadro finanziario pluriennale in corso.