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 2025  giugno 27 Venerdì calendario

Brasile, la first lady Janja esterna troppo. La moglie di Lula diventa un caso

Troppe esternazioni fuori luogo, troppi interventi durante le visite di Stato che infrangono il cerimoniale. Rosangela Lula da Silva è finita al centro di un vespaio di polemiche per eccessivo protagonismo. È stata questa sociologa di 58 anni, da sempre militante del Pd, a dare nuovo slancio e passione a un presidente afflitto dopo un anno di duro carcere e la morte della sua seconda moglie, l’amatissima Marisa Letícia. Lo ha incontrato, fatto innamorare, sorretto e poi sposato nel momento più difficile per il leader della sinistra brasiliana. Ma da quando è diventata la first lady e si è insediata a Palácio da Alvodara, Janja, così chiamata da tutti, ha inanellato una serie di svarioni, l’ultimo dei quali le attirato una valanga di critiche tra i suoi stessi sostenitori.
Durante una cena ufficiale a Pechino lo scorso maggio, ha preso di colpo la parola e si è rivolta al presidente Xi Jinping sostenendo che TikTok, il diffusissimo social cinese, rappresentava una spina nel fianco della sinistra perché il suo algoritmo finisce per favorire la destra e i suoi principi. Xi avrebbe risposto in tono pacato, ma sarebbe apparso anche contrariato da questo intervento non previsto in una cena di Stato dove certi protocolli, anche rigidi, vanno rispettati. L’imbarazzo del presidente cinese è stato fatto trapelare al momento del dessert da un funzionario governativo presente all’incontro. Lo scopo era chiaro: bacchettare l’esuberanza della moglie di Lula e sottolineare come sia lei a dettare sempre più spesso l’agenda politica anche a livello internazionale.
La storia è finita sui giornali e ripresa dai social. Janja ha replicato tacciando di machismo molti commenti ma ha finito per essere risucchiata dal tritacarne del web. Allora è intervenuto Lula. Ma la difesa della moglie si è rivelato un boomerang. Interrogato sul caso nel corso di un’intervista, il presidente del Brasile ha cercato di spiegare che l’episodio si era verificato in un contesto nel quale Rosangela stava chiedendo in via confidenziale al leader cinese di inviare una “persona affidabile” nel suo paese per discutere la regolamentazione dei social network e in particolare di TikTok. Peggio che mai: un censore straniero, cinese, che interviene sulla libertà di espressione in Brasile. Non è stata un’uscita felice.
La polemica giunge al termine di una serie di interventi che hanno costellato gli ultimi mesi della vita politica della coppia presidenziale. Durante lo stesso viaggio in Cina e in Russia il nome di Janja è finito al centro di un’altra controversia: la Procura generale ha intimato ai social Meta (proprietaria di Facebook, Instagram e Threads) di rimuovere i post pubblicati dagli utenti e definiti dal governo brasiliano come delle “fake news”. Senza fornire delle prove, sostenevano che la first lady aveva viaggiato con valige piene di denaro sottratto al welfare.
La sociologa si era fatta notare anche durante un viaggio di Stato in India durante il vertice dei G20 a Nuova Delhi. Janja era l’unica consorte dei leader delle maggiori economie del mondo a essere presente durante i lavori e le discussioni normalmente riservati ai capi di Stato e chiuse alla stampa. La moglie di Lula ignorò l’ovvia consuetudine e si sedette al tavolo dove erano riuniti i 20 leader. Poco prima, appena scesa dalla scaletta dell’aereo che l’aveva portata in India con il marito si era piazzata tra Modi e suo marito mentre si scattavano le foto di rito. Il leader indiano era apparso contrariato; alla fine ha posto un veto sull’immagine ufficiale che non è stata pubblicata. C’era stata poi la scena del balletto sempre in India postato mentre il grande Stato di Rio Grande do Sul, colpito dal un’alluvione, contava i suoi morti e gli ingenti danni che avevano messo in ginocchio l’economia locale.
Gli insulti a Elon Musk avevano fatto da sfondo al G20 di Rio del 2024: “Non ho paura di te”, aveva detto in inglese Janja. “Anzi: vaffanculo, Elon Musk”. L’offesa non aveva certo aiutato Lula nei suoi già difficili rapporti con Trump. Ma Rosangela ha sempre difeso le sue scelte e le sue dichiarazioni. Tuttavia, i sondaggi non la premiano. Anzi: il 36 per cento dei brasiliani ritiene che le sue azioni danneggino il governo, solo il 14 sostiene che sono utili.
Lo stesso Lula paga il prezzo di un disagio che diventa sempre più diffuso. Ieri, al Congresso, c’è stata una vera rivolta degli stessi aderenti alla coalizione di governo che hanno votato contro il provvedimento che annulla un decreto presidenziale sull’aumento dell’imposta sulle transazioni finanziarie. La sconfitta è stata umiliante. Il PT ha avvertito che, senza queste entrate, sarà costretto a tagliare i programmi sociali. Manca poco più di un anno alle elezioni presidenziali (4 e 25 ottobre 2026) e Lula sembra arrancare. Le esternazioni di Janja rendono il rinnovo tutto in salita.