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 2025  giugno 27 Venerdì calendario

Musk, il suo braccio destro lascia Tesla. E i big cinesi affilano le unghie

Elon Musk ha un’altra grana da risolvere. Il suo braccio destro in Tesla, Omead Afshar, uno dei principali collaboratori e confidenti del miliardario americano, ha lasciato il suo incarico a un anno dalla promozione a responsabile vendite e delle operazioni in Nord America ed Europa. I motivi della decisione non sono chiari. Di certo c’è che continua l’emorragia dei top manager dal colosso delle auto elettriche di Austin. A mollare, infatti, è stata anche Jenna Ferrua, direttrice delle Risorse umane per il Nord America. L’uscita di Afshar, non è un mistero, arriva in un momento difficile per la casa automobilistica, alle prese con un significativo calo della vendite in seguito alla crescente concorrenza – soprattutto cinese – e con il boicottaggio dei consumatori innescato dal sostegno di Musk a Donald Trump.
A proposito di vendite, gli ultimi dati diffusi dall’Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea) registrano un tonfo del marchio americano nel Vecchio continente. Nel maggio scorso Tesla ha immatricolato 13.863 vetture, in calo del 27,9% rispetto allo stesso mese di un anno fa, con una quota di mercato che si è ridotta all’1,2% dal precedente 1,8%. Nei primi cinque mesi dell’anno, la flessione delle immatricolazioni è stata ancora più marcata: meno 37,1%, rispetto al periodo gennaio-maggio 2024. E la quota di mercato è scesa all’1,3 dal 2,1%.

Dall’altro lato del mondo, invece, Musk è alle prese con il fenomeno Xiaomi, che in Cina ha presentato il suo YU7, suv venduto a un prezzo inferiore del 4% rispetto alla Model Y di Tesla: 253.500 yuan, poco più di 35mila dollari. La mossa è un’ulteriore conferma della feroce concorrenza di Pechino sul mercato dei veicoli elettrici.
Xiaomi ha raccolto 200mila ordini in appena tre minuti ed è disponibile in tre versioni: Standard, Pro e Max, che riprendono le denominazioni degli smartphone, core business del gruppo di Pechino. Al momento le consegne nella Repubblica popolare inizieranno da fine giugno, ma non è chiaro quando l’auto sarà disponibile in Europa. Alla Borsa di Hong Kong il titolo è schizzato dell’8% nella seduta di oggi.