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 2025  giugno 27 Venerdì calendario

Mario Mori denuncia “Il Fatto” e “Report” al ministero: “Rivelati dei segreti d’ufficio”

La Procura di Firenze, Report e Il Fatto Quotidiano nel mirino del generale dei carabinieri Mario Mori. Il suo avvocato palermitano, Basilio Milio, ha presentato un esposto contro la trasmissione e contro il nostro giornale per rivelazione di segreto d’ufficio. Sabato scorso, Il Fatto ha anticipato un’inchiesta di Report, trasmessa domenica, con al centro le manovre di Mori per tenere sotto controllo i lavori della Commissione parlamentare antimafia in merito alla stagione delle stragi 1992-1993.
Il Fatto ha anticipato quanto poi i telespettatori hanno potuto vedere: un investigatore, coperto da anonimato, ha raccontato dell’esistenza di alcune intercettazioni, del 2023-2024, della Procura di Firenze, che indaga sui mandanti esterni per le stragi del ’93, in cui il generale Mori, indagato, commenta con gli ex ufficiali del Ros Mauro Obinu e Giuseppe De Donno, le dichiarazioni del senatore M5S ed ex Pg di Palermo, Roberto Scarpinato, secondo il quale dietro le scelte della presidente Chiara Colosimo, sui lavori della Commissione, c’era Mori. Scarpinato avrebbe intuito bene, se stiamo alle parole dell’investigatore: Mori “lo rivendica ridendoci su con i due ufficiali, tanto è vero che briga per inserire tre consulenti da lui segnalati, visto che quelli segnalati dalla politica non sanno di quel che parlano”.
Dopo le anticipazioni del Fatto e la messa in onda della puntata di Report, Mori passa al contrattacco di magistrati e giornalisti. L’esposto, infatti, è stato inviato anche al procuratore generale della Cassazione Piero Gaeta e al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, titolari dell’azione disciplinare “perché – ha spiegato l’avvocato Milio – avviino indagini volte ad accertare le responsabilità nella rivelazione di notizie coperte da segreto e nella pubblicazione di intercettazioni tra indagato e difensore e adottino le iniziative conseguenti”.
Nell’esposto si sollecita anche il ministro a inviare gli ispettori alla Procura di Firenze. Secondo quanto ci risulta, in Via Arenula non hanno ancora preso in mano l’esposto. Idem al Csm dove pure è stato inviato. Dovrà essere il Comitato di presidenza del Csm, come sempre, a leggerlo e a trasmetterlo alla Prima commissione competente per eventuali provvedimenti nei confronti di magistrati per incompatibilità ambientale e funzionale. Su questo esposto hanno preso posizione i senatori M5S componenti dell’Antimafia: “Forse, contrariamente a quanto blaterato in coro dal centrodestra” i dialoghi “svelati da Report e riportati dal Fatto sono autentici e Mori ha a lungo pilotato le azioni della maggioranza in commissione. Anche così – proseguono i senatori – si spiegherebbero il killeraggio verso De Raho e Scarpinato, l’ossessione unidirezionale per la pista mafia-appalti come unica ragione della strage di via D’Amelio. Parliamo del Mori che ha pubblicamente esposto la sua sete di vendetta e che andò a incontrare personalmente Chiara Colosimo da poco eletta presidente”. Il M5S ha chiesto che la Commissione acquisisca le intercettazioni di Mori “e vediamo se e come l’Antimafia è stata burattinata dal generale indagato per le stragi del ’93”.