ilmessaggero.it, 27 giugno 2025
Pensionati all’estero, fuga dal Portogallo: Spagna e Tunisia (boom ad Hammamet) i nuovi paradisi fiscali
La classifica dei Paesi preferiti dai pensionati italiani che si trasferiscono all’estero per motivi di convenienza fiscale vede ora primeggiare la Spagna, seguita da Tunisia (Hammamet risulta particolarmente apprezzata dai dipendenti pubblici) e Romania. Nella Top 5 trova ancora spazio il Portogallo, che dal 2024 ha chiuso il rubinetto dei benefici attira-pensionati, ma il Paese lusitano, che fino al 2021 occupava stabilmente la prima posizione nel ranking, è scivolato al quarto posto. A ridosso di Lisbona si piazza l’Albania. I dati Inps indicano che nel 2023 la Spagna è stata scelta, per ragioni economiche (il basso costo della vita) e fiscali (qui è possibile beneficiare di generose esenzioni o riduzioni delle imposte sui redditi da fonte estera), da 536 pensionati italiani, in crescita rispetto ai 451 del 2022. Se guardiamo al quinquennio 2019-2023, il dominio della Spagna appare ancora più evidente: il Paese iberico è stato scelto da circa 2.300 pensionati in uscita dall’Italia, superando il Portogallo, che nello stesso arco di tempo ha “raccolto” duemila trasferimenti. In costante aumento gli italiani che decidono di andare a vivere in Tunisia una volta lasciato il lavoro. Sono mille quelli che hanno optato per la destinazione nordafricana tra il 2019 e il 2023. Cresce l’interesse per Albania e Romania, entrambe vantano più di 100 trasferimenti nel 2023, ma si tratta di mete ancora poco esplorate da questo punto di vista. Tra il 2019 e il 2023 i pensionati italiani che si sono trasferiti in Romania sono stati circa 500. Meno di duecento quelli che hanno optato per l’Albania nel quinquennio preso in esame. Numeri davvero molto contenuti per Grecia, Cipro, Malta e Slovacchia, dove nel 2023 hanno traslocato, rispettivamente, 37, 3, 11 e 10 pensionati italiani.
Il primato della Spagna
In Spagna il sistema fiscale permette di beneficiare di esenzioni o riduzioni delle imposte sui redditi da fonte estera, comprese le detrazioni per le spese mediche. Le aliquote fiscali sono più basse che in Italia, ma i vantaggi sono soprattutto per i redditi più bassi: la detrazione d’imposta massima è di 6.500 euro per i pensionati con un’età tra i 65 e i 75 anni. Sopra i 75 anni l’asticella sale a 7 mila euro. Clima, vicinanza culturale, costo della vita contenuto e vicinanza con l’Italia fanno il resto. Gli importi di pensione pagati in Spagna dall’Inps per tutto il 2023 sono stati pari a 147,3 milioni, con un assegno medio di 1.339 euro.
Il boom della Tunisia
La città di Hammamet al 2023 contava una comunità di 4mila pensionati italiani, circa l’8% della popolazione complessiva. Il Paese maghrebino propone un sistema fiscale che per i pensionati in arrivo dall’Italia prevede una quota di reddito free tax pari all’80%, dunque la tassazione si limita al restante 20%. Il capo famiglia, inoltre, può usufruire di un’ulteriore detrazione. Per quanto riguarda l’imposta sul reddito delle persone fisiche, in Tunisia l’aliquota applicata va dallo 0% (fino a 1.500 euro) al 35% (sopra i 50 mila euro). Questa meta risulta particolarmente gradita ai pubblici dipendenti, che solitamente non hanno diritto alla defiscalizzazione della loro pensione se risiedono all’estero. Fanno eccezione la Tunisia, appunto, l’Australia, il Cile, il Marocco e il Senegal. Gli statali rappresentano circa il 63% dei pensionati italiani che si sono trasferiti a Hammamet e dintorni. Nel 2023 l’importo per le pensioni pagato dall’Inps in Tunisia è stato pari a 87 milioni, con un assegno medio mensile di 3.564 euro.
Le candidature di Albania e Romania
L’Albania è uno dei Paesi che offre il maggior numero di vantaggi fiscali, economici ed ambientali per i pensionati italiani che desiderano trasferirsi all’estero. Il più significativo beneficio per i pensionati stranieri che si spostano a Tirana è l’esenzione totale dalle tasse sui redditi da pensione. La norma è stata introdotta nel 2021: l’incremento del numero di pensionati italiani trasferiti in questo Paese inizia non a caso l’anno successivo. Nel 2023 l’Inps ha pagato un importo totale di pensioni pari a 13 milioni in Albania, con un assegno mensile medio di 2.348 euro. In Romania, infine, grazie agli accordi tra Roma e Bucarest, è possibile ricevere la pensione italiana senza alcuna trattenuta. Il reddito è poi interessato dalle imposte secondo il regime fiscale rumeno (il Paese adotta un forfettario del 10% sulle pensioni estere).
Il caso del Portogallo
Dal 2024, invece, il Portogallo ha eliminato il regime di tassazione speciale, istituito nel 2009, a favore degli stranieri pensionati. Nel quinquennio 2019-2023 il numero dei pensionati italiani che hanno spostato la loro residenza in Portogallo è calato dell’83,7%, afferma l’Inps. Ciononostante, a causa degli spostamenti pregressi, il Portogallo è il Paese in cui si paga il maggior importo anche nel 2023, pari a 157,4 milioni, con un assegno medio mensile superiore a 3.600 euro. Per i soli pensionati che si sono trasferiti nel 2023, l’importo erogato è stato di 2,2 milioni, con un importo medio pari a 2.631 euro.