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 2025  giugno 27 Venerdì calendario

Difesa, 107 milioni da Bei Risorse per 10 elicotteri

La Banca europea per gli investimenti sosterrà con 107 milioni di euro l’acquisto di elicotteri per l’esercito italiano. L’istituto comunitario ha siglato un accordo con il ministero dell’Economia. Lo schema prevede che le risorse destinate al Mef saranno poi veicolate verso il ministero della Difesa. L’operazione rientra nel più ampio impegno della Bei a favore della sicurezza e della difesa europea, un nuovo ruolo ritagliato per l’istituzione con sede in Lussemburgo, cui Bruxelles ha chiesto un maggiore sforzo ora che si parla di riarmo e di rafforzare l’Unione europea dopo l’invasione russa del Ucraina a febbraio del 2022.
LE CONDIZIONI
L’operazione «è il risultato di un dialogo costante e proficuo con il governo italiano volto a promuovere investimenti strategici in grado di rafforzare la competitività e la sicurezza del Paese», ha commentato la vicepresidente della Bei, Gelsomina Vigliotti, a capo dell’istituzione in Italia.
Il finanziamento servirà all’acquisto di 10 velivoli leggeri, che potranno essere utilizzati in modalità dual use, quindi non necessariamente per usi militari. Commessa che dovrebbe essere affidata a produttore europeo, quindi con un ruolo per Leonardo.
Nel quadro dell’operazione, il Mef potrà contare sulle condizioni offerte dalla Bei sui mercati internazionali e quindi di ottenere un significativo risparmio nell’arco dei 20 anni di durata del finanziamento.
Già negli anni passati la Bei aveva finanziato mezzi e investimenti della Difesa italiana.
Si tratta infatti del terzo accordo che coinvolge il dicastero, Nel 2022 l’istituto lussemburghese aveva finanziato con 240 milioni l’acquisto di 16 elicotteri leggeri per l’Arma dei Carabinieri e il potenziamento delle apparecchiature di traffico aereo. Due anni prima aveva contribuito con 220 milioni alla costruzioni di tre navi idro-oceanografiche.
Il sostegno della Banca europea per gli investimenti, di cui l’Italia è uno dei principali beneficiari avendo ricevuto nel 2024 quasi 11 miliardi in 99 operazioni, si inserisce nel più ampio dibattito sulle modalità con cui i 27 Stati membri della Ue potranno finanziare le iniziative per rafforzare la sicurezza del continente.
Il Tesoro guarda ad esempio a un modello ispirato a uno dei programmi di punta della Bei, il piano InvestEu, evoluzione del vecchio piano Juncker lanciato nel 2015 per uscire dalle secche della crisi dei debiti sovrani. La proposta ipotizza un ombrello di garanzie per 16 miliardi capaci di attivare investimenti per oltre 200 miliardi, non soltanto nel settore militare, ma con uno sguardo più ampio all’industria civile e all’intelligenza artificiale. L’Italia non ha invece al momento attivato la clausola di salvaguardia che permette ai Paesi della Ue di ricorrere a maggiore deficit per finanziare le spese in difesa. Roma è infatti in procedura d’infrazione per disavanzo eccessivo e, spiega Via XX Settembre, ricorrere a ulteriore indebitamento non permetterebbe al Paese di uscire dalla procedura stessa nei tempi stabiliti. Nei piani del governo il rapporto deficit-pil scenderà infatti sotto il 3% già il prossimo anno.