il Fatto Quotidiano, 26 giugno 2025
Il galà delle gaffe: i ministri G7 Innovazione a cena nella sala abusiva dell’amico di Butti
A consigliare locale e menu era stata la moglie del sottosegretario Alessio Butti. Ma forse ora tocca a lui spiegare ai ministri del G7 e al governo italiano la colossale figuraccia: il locale in cui li ha fatti cenare non solo era di un collega di partito, ma era pure abusivo, con tanto di sigilli della Procura della Repubblica.
Il Tribunale di Como ieri ha disposto il sequestro proprio della sala dove il 14 ottobre scorso il governo ha offerto la serata di gala a 60 tra ministri, commissari e delegati all’Innovazione. Peccato che il locale “Il Crotto dei Platani”, di proprietà dell’ex sindaco di Brienno e fratellino d’Italia Francesco Cavadini, fosse in parte già sotto sequestro – e in particolare quell’ala del ristorante dove il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha fatto accomodare il gotha del mondo digitale.
In realtà, come rivelato dal Fatto, a occuparsi della cena del G7 era stata la moglie Lisa Giussani, di mestiere avvocato, che senza alcun incarico ufficiale veniva coinvolta in un evento di Stato. Niente gara, nessuna procedura formale: l’organizzazione è avvenuta in famiglia. E la famiglia ha scelto il locale dell’amico di partito, già noto alle cronache giudiziarie.
Cavadini, infatti, era finito sotto inchiesta nell’ottobre 2023 per abusi edilizi: secondo la Procura, aveva trasformato senza autorizzazioni il rimessaggio per barche in una sala a lago, aggiungendo una spiaggia solarium e una piattaforma alla foce del torrente Valle Quai di Orsa, in zona a rischio idrogeologico. Una zona, tra l’altro, già colpita nel 2021 da un dissesto per il quale Cavadini ha patteggiato un anno e sei mesi in qualità di ex sindaco. Per quegli interventi, dovrà affrontare il processo a marzo 2026.
Nonostante i sigilli, la sala è stata utilizzata almeno due volte nel 2024: ad agosto per un matrimonio e a ottobre per la cena con delegazioni ufficiali dei Paesi del G7. E nessuno, tra funzionari, autorità e forze dell’ordine presenti alla serata, ha notato che si stavano servendo piatti di gala in un’area sotto sequestro penale.
Ora la Procura di Como, con il procuratore capo Massimo Astori in prima persona, ha aperto un’indagine per violazione di sigilli e disposto un nuovo sequestro. Gli inquirenti vogliono anche capire chi ha autorizzato l’uso della sala, chi ha omesso di controllare e, soprattutto, se la scelta sia stata deliberatamente coperta dalle istituzioni.