Avvenire, 26 giugno 2025
Cresce la povertà farmaceutica Progetto per curare il diabete
Curare i pazienti “invisibili”: indigenti, senzatetto e migranti senza permesso di soggiorno, che spesso restano ai margini senza poter usufruire dell’assistenza di cui hanno bisogno. Il progetto “Vulnerabili”, unico nel suo genere in Italia e in Europa, promosso dall’azienda Novo Nordisk e dal Banco Farmaceutico, garantirà l’accesso gratuito all’insulina supportando otto associazioni socioassistenziali da Nord a Sud alle persone affette da diabete che si trovano in condizioni di povertà sanitaria. L’iniziativa è stata presentata ieri alla Camera alla presenza del vicepresidente della Camera dei Deputati, Giorgio Mulè, e del ministro della Salute, Orazio Schillaci.
«Crediamo che solo attraverso la collaborazione tra imprese, Istituzioni e Terzo Settore si possano affrontare le grandi sfide sociali, come la povertà sanitaria. Questo progetto è parte del nostro percorso globale Defeat Diabetes e rappresenta un ulteriore passo verso un futuro più equo» ha detto Alfredo Galletti, Corporate vice president e General manager di Novo Nordisk Italia. La multinazionale danese produce circa il 49% dell’insulina mondiale e il famcaro anti-obesità Wegovy.
“Vulnerabili” ha ricevuto il sostegno di Mulè, promotore della legge 130/2023 che ha introdotto lo screening gratuito nazionale per il diabete di tipo 1 e la celiachia nella popolazione pediatrica che ha coinvolto 5.000 bambini di età compresa tra 2 e 10 anni in quattro regioni italiane. «Il progetto – ha spiegato il vicepresidente della Camera – è la dimostrazione di quanto sia potente la sinergia tra aziende responsabili, fondazioni e associazioni del terzo settore e Istituzioni. Insieme possiamo colmare le disuguaglianze che ancora oggi colpiscono i pazienti invisibili. Per chi ha il diabete, «l’accesso regolare all’insulina è una questione di sopravvivenza. È fondamentale lavorare insieme al Terzo Settore per raggiungere chi ha più bisogno» ha aggiunto Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico Ets. In Italia, ha ricordato il ministro della salute Schillaci «sono quasi 4 milioni i pazienti affetti da diabete e molti altri sono quelli che non sanno di averlo. Un’incidenza che accomuna tutti i sistemi sanitari e che risulta in costante aumento a livello globale e che rischia di minare la sostenibilità dei servizi sanitari».
L’azienda farmaceutica fornirà gratuitamente – e in modo permanente – insulina e dispositivi per la somministrazione a strutture che prenderanno in carico le persone indigenti con diabete. Il Banco Farmaceutico si occuperà della logistica e del trasporto, senza alcun costo per le strutture coinvolte. Per quest’anno le associazioni socioassistenziali coinvolte nel progetto, che è pronto a partire, sono: Fondazione Fratelli di San Francesco e Opera San Francesco per i poveri di Milano; Medicina e Assistenza ai Margini e Comunità di Sant’Egidio di Roma; Sermig e Camminare Insieme di Torino; Cesaim di Verona e Centro Astalli di Palermo.
L’anno scorso ben 463.176 persone (in pratica 7 residenti su 1.000) si sono trovate in condizioni di povertà sanitaria. Significa che hanno dovuto chiedere aiuto a una delle 2.011 realtà assistenziali convenzionate con Banco Farmaceutico per ricevere gratuitamente farmaci e cure che, altrimenti, non avrebbero potuto permettersi. Rispetto all’anno precedente c’è stato un aumento del 8,43%. Le persone in condizioni di povertà sanitaria sono prevalentemente uomini (pari al 54% del campione) e persone in età adulta (58%). Resta significativa la quota di minori, che sono 102.000 (22%), più degli anziani che sono invece il 19% (88.000 unità). È il quadro che emerge dagli ultimi dati dell’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria del Banco farmaceutico. Sostanzialmente identica è la quota dei cittadini italiani e stranieri. I malati acuti (65%) superano in misura consistente i malati cronici (35%). Nel contesto di malattie croniche come il diabete, le cure sono completamente rimborsate dal Servizio sanitario nazionale; esiste tuttavia, rileva il Banco farmaceutico, una parte di popolazione che, per ragioni legate a condizioni socioeconomiche, ha difficoltà nell’accedere alle cure.