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 2025  giugno 25 Mercoledì calendario

Lumache killer uccidono i cani in Australia, l’infettivologo Matteo Bassetti: “Rischio anche per l’uomo”

Lumache killer, infettate da un parassita, stanno uccidendo molti cani in Australia. Del caso La Zampa ve ne aveva già parlato il 18 giugno scorso sottolineando anche i rischi per l’uomo. Ora l’infettivologo Matteo Bassetti rilancia l’allerta, definendo l’angiostrongiliasi una minaccia in crescita a causa della globalizzazione. Il verme polmonare del ratto, trasmesso da lumache e limacce, è già costato la vita a decine di animali e può colpire anche l’essere umano.
“Non è una cintura di coccodrillo, ma la foto di un parassita”, ha scritto Matteo Bassetti in un post pubblicato su Facebook il 24 giugno, riferendosi al verme polmonare del ratto (Angiostrongylus cantonensis). L’infettivologo e direttore del reparto Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova ha rilanciato l’allarme sulla diffusione del parassita, che “sta mietendo vittime tra i cani in Australia: 93 casi confermati dal 2020, con decessi e paralisi”.
Secondo Bassetti, “le lumache giganti, originarie dell’Africa, sono capaci di trasmettere il parassita”, che “è pericoloso per la salute umana, in quanto colpisce le vie polmonari e può portare alla meningite grave”. Le recenti “forti piogge ne hanno favorito la diffusione, soprattutto tra Sydney e Brisbane”.
Bassetti conclude con un appello: “L’angiostrongiliasi è un’infezione di crescente importanza per la salute pubblica, poiché la globalizzazione contribuisce alla diffusione geografica della malattia. Occorre continuare a lavorare insieme ai vari Paesi del mondo per monitorare la situazione”.
Il parassita killer nei giardini: come agisce l’Angiostrongylus cantonensis
Il parassita è un nematode che completa il proprio ciclo vitale nei ratti selvatici. Le larve vengono espulse attraverso le feci e ingerite da lumache e limacce, che diventano ospiti intermedi. Quando un cane ingerisce una di queste – anche accidentalmente, leccando l’erba bagnata – può contrarre il verme. A quel punto, le larve migrano verso il cervello, causando un’infiammazione potenzialmente mortale.
Secondo una ricerca dell’Università di Sydney, tra il 2020 e il 2024 si sono verificati 93 casi nei cani, principalmente a Sydney e Brisbane. In molti casi, gli animali sono deceduti o sono rimasti paralizzati.
I ricercatori australiani hanno evidenziato una correlazione diretta tra forti piogge e aumento dei casi. Il picco è stato registrato nel 2022, con 32 cani colpiti in un solo anno. “Il rischio è massimo nei due-dieci mesi successivi a eventi climatici estremi”, ha spiegato Jan Šlapeta, docente presso l’Università di Sydney.
Il clima umido e l’aumento delle lumache e limacce nei giardini, parchi e aree suburbane creano un ambiente ideale per la diffusione delle larve infette.
Anche l’uomo può infettarsi: i casi documentati
L’Angiostrongylus cantonensis non è una minaccia solo per gli animali. L’uomo può contrarre l’infezione ingerendo accidentalmente larve presenti su verdure crude non lavate o mangiando lumache infette. La malattia, nota anche come angiostrongiliasi neurale, può causare meningite eosinofila, paralisi e nei casi più gravi la morte.
Tra il 1971 e il 2018 sono stati registrati 28 casi umani in Australia. Il più noto è quello di Sam Ballard, giovane rugbista di Sydney, che nel 2010 mangiò una lumaca per scherzo. Entrò in coma per oltre un anno e morì nel 2018, a soli 28 anni, dopo anni di disabilità gravi.
Secondo il Dipartimento della Salute del Nuovo Galles del Sud, circa il 18% dei casi può essere fatale e il 14% lascia danni neurologici permanenti.
I cani sono considerati dagli scienziati una “popolazione sentinella”. L’incremento delle infezioni in ambito veterinario può essere un segnale d’allarme precoce per l’uomo. Per questo motivo i casi registrati tra Sydney e Brisbane vengono monitorati attentamente, nonostante l’assenza di obbligo di notifica.
Quando il parassita raggiunge il cervello, le possibilità di recupero sono drasticamente ridotte. Anche per questo le autorità sanitarie raccomandano alcune misure preventive: lavare accuratamente frutta e verdura, impedire ai cani di ingerire lumache o leccare superfici bagnate dopo la pioggia, usare guanti durante il giardinaggio.
Anche se i numeri assoluti restano contenuti, ma l’aumento progressivo dei casi, il cambiamento climatico e la globalizzazione rendono il verme polmonare del ratto un problema emergente. Le autorità chiedono vigilanza e collaborazione internazionale. Nel frattempo, la prevenzione – tanto per i nostri animali quanto per noi – resta l’arma più efficace.