Il Messaggero, 25 giugno 2025
Cuore operato? Rischia meno chi fuma vapore
Il fumo è, come noto, uno dei maggiori fattori di rischio per malattie cardiache e polmonari. Annualmente l’uso del tabacco miete oltre 8 milioni di vittime ed anche il fumo passivo causa, secondo l’organizzazione mondiale della sanità, un milione e 200.000 morti all’anno.
Molti dei danni provocati dal fumo sono dovuti alla combustione dei prodotti delle sigarette. A questo riguardo le sigarette elettroniche, eliminando la necessità di tale combustione, si sono accreditate come un’alternativa alle sigarette normali, e per questo stanno diventando molto popolari, particolarmente nei Paesi più sviluppati. Inoltre, numerosi studi hanno dimostrato una loro minore pericolosità rispetto alle sigarette normali in vari contesti clinici.
In un recente articolo pubblicato sulla rivista European Heart Journal, Danbee Kang ed i suoi collaboratori del dipartimento di Epidemiologia della Sungkyunkwan University di Seoul (Korea) hanno studiato, per la prima volta, gli effetti del cambiamento di abitudine riguardo al fumo in pazienti fumatori sottoposti ad angioplastica coronarica per malattia ischemica del cuore.
LO SPORT
Sono stati analizzati circa 18.000 soggetti fumatori di sigaretta e di età superiore a 20 anni. Questi sono stati seguiti, dopo l’angioplastica, per circa due anni e mezzo. Durante questo periodo il 49.8% dei pazienti ha ripreso a fumare sigarette. Il 9.4% ha scelto le elettroniche, mentre il 40.7% ha definitivamente smesso di fumare.
I risultati di questi diversi comportamenti sono stati analizzati tenendo presente l’età dei partecipanti, l’attività fisica praticata, l’abitudine all’alcol nonché le varie patologie che hanno portato alla malattia coronarica. Si è valutata la somma di eventi avversi costituita da mortalità generale, infarto miocardico o nuova angioplastica per recidiva di stenosi coronarica.
Tali patologie si sono verificate nel 17% di coloro che hanno continuato a fumare sigarette normali dopo l’angioplastica, nell’11% di quelli che sono passati alla sigaretta elettronica e nel 13% di coloro che hanno smesso di fumare (la differenza tra questi ultimi due gruppi non è statisticamente significativa).
Prendendo quindi come gruppo di riferimento coloro che hanno ripreso a fumare sigarette normali come prima, quelli che sono passati alla sigaretta elettronica e coloro che addirittura hanno smesso hanno fatto registrare una riduzione di rischio tra il 13% ed il 18%.
L’ABITUDINE
Questo studio conferma un altro dato decisamente sconfortante: anche dopo un intervento di angioplastica, oltre il 59% dei pazienti che proprio per il fumo sono diventati coronaropatici, riprende comunque a fumare.
Il fatto che una percentuale di questi pazienti passi alle sigarette elettroniche non riduce la negatività del dato perché: 1) anche tali sigarette si sono dimostrate pericolose in una serie di studi 2) sicuramente hanno fallito l’obiettivo dichiarato di essere un mezzo per smettere di fumare (ammesso e non concesso che siano state prodotte con questo scopo).