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 2025  giugno 24 Martedì calendario

Il Congresso americano vieta WhatsApp ai deputati: «È un’app ad alto rischio per la sicurezza, disinstallatela»

I deputati americani dovranno disinstallare WhatsApp dai propri dispositivi. Questa è l’indicazione che i membri della Camera dei rappresentanti hanno ricevuto dal chief administrative officer, cioè il capo dell’ufficio amministrativo.
«L’ufficio della Cybersicurezza ha ritenuto WhatsApp ad alto rischio per gli utenti a causa della mancanza di trasparenza su come protegge i dati, sull’assenza di crittografia per i dati memorizzati e sui potenziali rischi per la sicurezza connessi al suo utilizzo». Questo è il comunicato inviato dal capo dell’ufficio amministrativo a tutti i deputati e ottenuto da Axios.
«I membri della Camera non sono autorizzati a scaricare o tenere le applicazioni di WhatsApp in nessun dispositivo della Camera, incluse le versioni del suo prodotto per dispositivi mobili, per desktop o per browser», si legge. E chi verrà “beccato” con l’app di messaggistica installata «sarà contattato per rimuoverla».

Nel comunicato diffuso dall’ufficio amministrativo vengono anche elencate le alternative consigliate in sostituzione all’app di Meta: la piattaforma Teams (di Microsoft), iMessage e FaceTime (di Apple), Wickr (di Amazon Web Services). Viene citato anche Signal, l’app che lo scorso marzo è stata al centro di uno scandalo di cybersicurezza: in quell’occasione un giornalista della rivista The Atlantic era stato invitato per sbaglio in una chat di gruppo dove alcune alte cariche dello Stato americano stavano organizzando un attacco agli Houthi in Yemen.
La reazione di WhatsApp
«Siamo in disaccordo con la descrizione che ha fatto il capo dell’ufficio amministrativo con i toni più forti possibili», ha scritto su X il portavoce di Meta Andy Stone. «I messaggi su WhatsApp sono protetti in maniera predefinita da crittografia end-to-end, il che significa che solo i destinatari e nemmeno WhatsApp possono vederli. Si tratta di un livello di sicurezza superiore a quello della maggior parte delle app presenti nell’elenco approvato dal capo dell’ufficio amministrativo, che non offrono questa protezione». 

Non è la prima volta che il Congresso vieta ai suoi rappresentati di scaricare o usare un’app nei dispositivi di lavoro. Il caso più emblematico è quello di TikTok che – prima della legge che dovrebbe obbligare ByteDance a vendere l’app a un compratore americano – a dicembre nel 2022 era stata bandita dai dispositivi dei membri del Congresso per preoccupazioni di sicurezza nazionale.