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 2025  giugno 24 Martedì calendario

L’allarme terrorismo rovina le nozze a Bezos

La mobilitazione dei contestatori di Jeff Bezos, con l’ultimo blitz targato Greenpeace, ieri mattina, a San Marco. Ma anche i venti di guerra, che con il coinvolgimento diretto degli Usa, hanno alzato l’allerta sicurezza anche sul matrimonio milionario di mister Amazon e Lauren Sanchez, con i loro ospiti. Così a tre giorni dal via ai festeggiamenti veneziani, in programma da giovedì a sabato, si cambia. Bezos non arriverà a bordo del suo veliero di lusso. Soprattutto il party finale non si terrà più alla Misericordia, ma all’Arsenale. Un segno di attenzione per non disturbare la città, fanno sapere gli organizzatori. Una vittoria per i “no Bezos” locali, che avevano minacciato di rovinare proprio quella festa. Intanto, ieri, la scena l’hanno presa gli attivisti del collettivo britannico Everyone hates Elon e Greenpeace Italia che hanno steso il loro maxi striscione, da 20 metri per 20, direttamente su Piazza San Marco. Stavolta l’occasione è stata la tappa veneziana dell’"Arctic Sunrise”, la nave di Greenpeace, in tour contro i combustibili fossili. Gli agenti della Polizia locale hanno sequestrato lo striscione e identificato gli attivisti, su cui ora indagherà la Digos. Ma intanto le immagini del blitz avevano già fatto il giro dei social e del mondo.
POLEMICHE E LOCATION
Al fronte dei “no Bezos” locali si è infatti contrapposto quello di amministratori, categorie e cittadini che difendono eventi come questi, che portano lavoro (e tanti soldi) in città. Una polemica che, in qualche modo, ha scalfito anche il muro di riservatezza costruito attorno alle nozze di mister Amazon. Così nei giorni scorsi è stata resa nota la decisione della coppia di effettuare delle donazioni a tre istituzioni veneziane: Venice international University, Corila e ufficio Unesco. E di ieri è la conferma che la festa finale del matrimonio, in programma per sabato 28, non si terrà più alla Misericordia, ma all’Arsenale, come anticipato dal Gazzettino. Luogo più facilmente controllabile, viste le problematiche di sicurezza accresciute dagli sviluppi degli scenari di guerra. Scelta dettata – fanno sapere gli organizzatori – dalla volontà di non disturbare la città. E un approccio più discreto alla tre giorni di festeggiamenti potrebbe essere alla base anche del mancato arrivo dei due super yacht di Bezos: il maxi-veliero Koru e la nave appoggio Abeona. Disdettati i posti alla Marittima, dove saranno concentrati gli altri sette super yacht in arrivo.
Ieri mattina, intanto, mentre si smontavano gli allestimenti di un altro matrimonio milionario alla Misericordia (celebrato venerdì tra l’imprenditore franco-svizzero Dan Mamane e la compagna), all’Arsenale iniziavano ad arrivare le barche con gli allestimenti per la festa delle altre nozze ben più seguite. Un cambio di programma che per i “No Bezos” veneziani è già una vittoria. Nei giorni scorsi avevano annunciato di voler disturbare proprio la festa alla Misericordia, anche a costo di buttarsi in acqua “armati” di salvagenti. Modalità già sperimentata nelle battaglie dei “No grandi navi”.
«UNA VITTORIA PER NOI»
«Che Bezos sia scappato dalla Misericordia per noi è una grande vittoria – ha commentato Tommaso Cacciari, storico attivista del Morion e dei No grandi navi – Lui voleva usare Venezia come quinta e invece siamo stati noi ad usarlo per parlare dei problemi di Venezia. La Misericordia era la location più sgradevole, simbolo anche del conflitto d’interessi del sindaco Luigi Brugnaro». Su come organizzare ora eventuali altre iniziative, però, la discussione tra “No Bezos” è ancora in corso. Venezia resta un palcoscenico ghiotto, per i miliardari come per i contestatori. Facile immaginarsi che ci saranno altre sorprese.