corriere.it, 23 giugno 2025
Madonna di Trevignano, la perizia del prof Giardina: «Il Dna sulla statuina e sul quadro di Cristo è di Gisella Cardia»
Perizia definitiva sul sangue della Madonna di Trevignano: quelle tracce rosse, ematiche, appartengono Gisella Cardia. Lo dice il documento depositato in Procura dal professor Emiliano Giardina, genetista esperto che si è occupato anche del caso di Yara Gambirasio, e che in questa indagine per truffa è stato incaricato di analizzare il materiale rinvenuto sul volto della statuina col velo bianco e confrontarlo col Dna di Cardia, la presunta veggente di origini siciliane che, dopo un viaggio a Medjugorje, ha traslocato la sua Madonnina piangente a Trevignano, alle porte di Roma, attirando pellegrini da tutta Italia. Un «circo», per chi non ha mai creduto ai miracoli raccontati durante i raduni, che è poi finito in Tribunale a Civitavecchia, dove è stata discussa anche l’ultima super-perizia del prof Giardina.
La super-perizia di Giardina
Le indagini sono chiuse. Il gip non ha concesso proroghe, che pure il pm aveva chiesto, ritenendo così che gli atti in possesso degli inquirenti fossero sufficienti. Tra questi c’è appunto il documento firmato da Giardina. Si tratta di un’analisi puntale e approfondita – 135 pagine – che considera e confronta le tracce di sangue ritrovate sulla Madonnina, e che nelle sue conclusioni appare inequivocabile.
La perizia analizza sia la statuina sia il quadro con l’effigie di Cristo, sequestrato dai carabinieri a inizio ottobre e già sottoposto ad accertamenti dei colleghi del Ris, incaricati di reperire eventuali sostanze.
«Sono state condotte – scrive Giardina – le analisi genetiche sui reperti oggetto dell’indagine sui campioni di riferimento degli indagati per effettuare le opportune comparazioni. Il sottoscritto ha inoltre sottoposto la statua raffigurante la Madonna e il quadro riproducente l’effigie di Cristo ad una tac con lo scopo di individuare la presenza di eventuali meccanismi artificiosi finalizzati alla fuoriuscita di liquidi».
Madonna di Trevignano, ecco la perizia del prof Giardina: «Il Dna sulla statuina è di Gisella Cardia»
«Il Dna è di Cardia»
«Le analisi – continua il professore – condotte sui campioni denominati 24-894 (tamponatura presunta sostanza ematica sulla guancia destra della statua raffigurante la Madonna), 24495 (tamponatura presunta sostanza ematica sulla guancia sinistra della statua raffigurante la Madonna), 24896 (tamponatura presunta sostanza ematica sul volto del quadro riproducente Cristo) e 244197 (tamponatura presunta sostanza ematica sulla veste del quadro riproducente Cristo) hanno fornito esito positivo alla diagnosi genetica mediante test “Hexagon Hobti” confermando la natura ematica di origine umana dalle tracce. In tutte e quattro le tracce sopra citate è stato rilevato il Dna di Maria Giuseppa Scarpulla», nome all’anagrafe di Cardia. Poi, «la valutazione biostatistica dell’inclusione del profilo di Gianni Cardia (marito della veggente, ndr) ha fornito esito negativo». Mentre «le ulteriori analisi condotte sul cromosoma Y hanno fornito profili negativi non utili a fini comparitivi».
Un appiglio, questo cromosoma Y, cui aveva tentato di agganciarsi la difesa di Cardia, che aveva sostenuto la tesi del rinvenimento della traccia mista. Un secondo Dna che, dal loro punto di vista, avrebbe «scagionato» Cardia.
C’è solo ed esclusivamente Dna di Gisella anche su un terzo reperto, tre porzioni di batuffolo di cotone. Anche in questo caso, Giardina esclude tracce del marito e, le analisti sul cromosoma Y, hanno fornito profili negativi.
Le altre analisi
Per quanto riguarda poi le altre analisi agli atti non condotte da Giardina, il genetista conclude che: «Dalle analisi molecolari condotte sul campione denominato 24-901 (porzione tampone effettuato dai proprietari per prelevare materiale ematico sulla statua) non è stato estrapolato un profilo autosomico utile a tini comparativi; le analisi condotte sui campioni denominati 24-902 (porzione tampone effettuato dai proprietari per prelevare materiale ematico sul quadro) e 24-903 (porzione tampone di presunta sostanza ematica sul petto della statua acquisito dal Ris di Roma in data 14/09/2016) hanno fornito esito negativo alla diagnosi di sangue umano. La valutazione biostatistica dell’inclusione del profilo di Scarpulla e del profilo di Gianni Cardia ha fornito esito negativo. Le ulteriori analisi condotte sul cromosoma Y hanno fornito un aplotipo parziale utile a fini comparativi»; infine, «le analisi condotte sul campione denominato 24-904 (porzione tampone di presunta sostanza ematica sul volto del quadro acquisito dal Ris di Roma in data 14/09/2016) hanno fornito esito negativo alla diagnosi di sangue umano. Nella traccia sopra citata è stato rilevato il Dna di Scarpulla, mentre la valutazione biostatistica dell’inclusione del profilo di Gianni Cardia ha fornito esito negativo. Le ulteriori analisi condotte sul cromosoma Y hanno fornito un aplotipo parziale utile a fini comparativi».
Infine, la tac. «Eseguita con tomografo computerizzato a 128 strati sulla statua raffigurante la Madonna e sul quadro riproducente l’effigie di Cristo – precisa Giardina – non ha rilevato la presenza di eventuali meccanismi o artifici finalizzati alla fuoriuscita di liquidi in entrambi i reperti».
Diffamazione, archiviata la querela contro il «pentito»
Intanto è archiviato il procedimento contro Luigi Avella, uno dei primi seguaci «pentiti» della veggente, denunciato per diffamazione dal marito di Gisella per alcune sue dichiarazioni su Fb e in alcuni salotti televisivi. La gip, il 13 giugno, ha riconosciuto ad Avella l’esercizio del diritto di critica nei limiti della continenza del linguaggio e dunque il caso è chiuso.