la Repubblica, 22 giugno 2025
Usa e Ue, l’intesa vicina su energia e Big Tech: uno spiraglio per i dazi
Stati Uniti e Unione Europea sono a un passo da un accordo. Non sui dazi, sui quali resta la potenziale scure delle future sentenze dei tribunali americani, ma su alcune pratiche commerciali che potrebbero rappresentare una svolta in vista di un’intesa più larga. Lo scrive il Wall Street Journal, secondo il quale c’è una base di accordo su alcuni punti, dalla deforestazione al trattamento delle aziende tecnologiche americane in Europa. Questo è uno dei temi che più stanno a cuore al presidente Donald Trump, che ha conquistato il consenso, e le donazioni, di Big Tech.
La bozza di “accordo sul commercio reciproco” include il Digital Markets Act dell’Ue, i dazi doganali basati sulle emissioni di carbonio e un vasto piano di costruzioni navali. Le parti, sostiene il quotidiano finanziario, sono vicine alla firma anche se, si sottolinea, qualcosa potrebbe cambiare nei prossimi giorni, o nelle prossime settimane.
Il tema specifico dei dazi non viene affrontato. Non si parla di quel 20% di barriera doganale che Trump, ad aprile, aveva imposto alle importazioni, oppure dei dazi su auto, acciaio e alluminio. Non emergono dettagli legati alla risposta dell’Ue. Nonostante questo, secondo gli analisti, la bozza potrebbe rappresentare un segnale di apertura verso accordi più ampi. Stati Uniti e Ue potrebbero discutere come implementare il Digital Markets Act, una legge sulla concorrenza tecnologica che ha provocato la protesta di Big Tech, a cominciare da proprietario della piattaforma social X, Elon Musk. La Ue ha già multato Apple e Meta.
Esentare le aziende statunitensi dalla regolamentazione europea, finirebbe per indebolire una delle principali leggi digitali. Per quanto riguarda la deforestazione, l’Ue è pronta a ritardare di un anno l’entrata in vigore del proprio regolamento, ma non è una novità, considerato che si era deciso di posticipare già alla fine dell’anno scorso.
La bozza tra Usa e Ue prevede una collaborazione per limitare la tassazione sul carbonio, da cui le merci statunitensi verrebbero esentate per un anno. Anche le esportazioni Usa di energia sarebbero esentate dalle normative europee sul metano. Inoltre la Ue è pronta a sostenere la linea americana di sostegno alla cantieristica navale e al trasporto marittimo di quei Paesi con economie di mercato, cioè non sotto controllo statale come la Cina.
Dopo che l’Ue, spiega il Wsj, ha presentato una proposta in cui delineava i punti su cui era disposta a negoziare nei colloqui commerciali, il rappresentante americano per il Commercio, Jamieson Greer, ha dichiarato all’inizio di giugno che il documento costituiva «un punto di partenza credibile» per le trattative.
La proposta europea includeva tariffe doganali, barriere non tariffarie e modalità per aumentare gli acquisti europei di beni statunitensi, tra cui il gas naturale liquefatto. La bozza fatta circolare venerdì dall’ufficio del rappresentante al commercio americano affronta solo una parte di barriere doganali a cui la Ue potrebbe offrire una riduzione. Non è chiaro se e cosa gli Stati Uniti sarebbero disposti a offrire in cambio. E non è detto che i rappresentanti dell’Ue accetteranno “concessioni” unilaterali come limitare al 10% i dazi voluti da Trump.