la Repubblica, 22 giugno 2025
Donald vuole il Nobel il Pakistan lo candida per il 2026
Donald Trump sostiene di volere la pace nel mondo, ma punta anche al trofeo della pace: il Nobel. Dopo aver annunciato su Truth di aver aiutato a firmare un «meraviglioso trattato» di pace tra la Repubblica Democratica del Congo e la Repubblica del Ruanda, il presidente degli Stati Uniti è partito con le lamentele. «Non riceverò un Premio Nobel per questo, non lo riceverò per aver fermato la guerra tra India e Pakistan». Trump si è attribuito il merito di «aver fermato la guerra» tra Serbia e Kosovo, «aver mantenuto la pace» tra Egitto e Etiopia, e ricordato gli Accordi di Abramo in Medio Oriente. «No – ha continuato – non riceverò un Premio Nobel per la Pace, qualunque cosa io faccia, inclusi Russia-Ucraina e Israele- Iran, qualunque ne sia l’esito, ma la gente lo sa, e questo è tutto ciò che conta per me».
In “soccorso” di Donald è però giunto proprio il Pakistan, il cui governo lo ha candidato formalmente al Nobel 2026 citando la sua presunta mediazione nell’accordo che ha portato al cessate il fuoco con l’India. Il tycoon è stato definito «autentico pacificatore». Il governo indiano ha negato il coinvolgimento Usa, attribuendo il successo ai negoziati tra le diplomazie dei due Paesi. Non è la prima volta che viene avanzata la candidatura di Trump. Nel 2020 il leader norvegese di estrema destra Christian Tybring-Gjedde, lo candidò per i suoi tentativi di far riconciliare Corea del Sud e del Nord, e il politico svedese Magnus Jacobsson lo candidò per aver lavorato all’accordo che normalizzava le relazioni economiche tra Serbia e Kosovo. La commissione del premio gli preferì due giornalisti, la filippina- americana Maria Ressa e il russo Dmitry Muratov, per il loro impegno nel proteggere la libertà d’espressione.
Il Nobel è diventata l’ossessione di Trump, ma la sua aspirazione viene considerata da molti surreale: è difficile, sostengono, immaginare nelle vesti di pacificatore uno che evoca la deportazione di milioni di persone, minaccia di bombardare l’Iran e invadere Panama e Groenlandia. Ma c’è chi ritiene che Trump sia davvero convinto di meritarsi il Nobel, assegnato in passato al suo predecessore Barack Obama: «Quando gli annunciarono il premio – disse il tycoon in un comizio del 2020 – Obama stesso chiese “per cosa? Non ho idea di cosa ho fatto”». Nel 2013 Trump chiese di revocarglielo. Se non possono toglierlo a Obama, deve aver pensato, ne diano uno a lui.
A ottobre verrà annunciato il vincitore. Per quello del 2026 le candidature vanno presentate entro il 31 gennaio. La base Maga tifa per lui ma, dovesse andare di nuovo male, una soluzione c’è: creare un Nobel alternativo. L’ha proposta su Truth un suo follower. Il presidente potrebbe farci un pensierino.