il Fatto Quotidiano, 21 giugno 2025
Intervista a Fabrizio Biggio
“Avevo fatto un provino da Vj per Mtv. Un disastro. Non avevo la voce impostata, come andava di moda a inizio 2000. La buttai sul buffonesco. Non mi richiamavano. Così per un mese feci il dialoghista per la soap Vivere”.
Il dialoghista Fabrizio Biggio.
Ero l’ultima ruota del carro. Ma mi diedero 1 milione e 800 mila lire a puntata, mi andò di lusso. Scrissi qualche battuta un po’ oltre, però ero bravissimo con le facce.
Le facce?
Marina scopre che Carlo non è suo marito, bensì suo nonno. Fa una faccia stupita, addolorata, arrabbiata. Mi ero segnato tutti gli aggettivi, ogni scena finiva con l’inquadratura di una faccia.
Si rifecero vivi quelli di Mtv.
Primo test con Mtv Mad, pubblico attaccato col velcro a un muro di finti peli. Tra quei giovanissimi che fingevano di essere pidocchi, c’era pure Katia Follesa.
Intanto lei diventava un conduttore musicale.
Si facevano cose folli, sperimentali in una rete tv, seppur di nicchia. La mia competenza si fermava a Vasco. Uno dei boss di Mtv mi indicò un video in onda: dimmi chi sono questi due. Io non lo sapevo.
Chi erano?
Gli Oasis.
Qualche ospite la mise in difficoltà?
Rocco Tanica degli Elio e le Storie Tese disse in diretta: ‘Ora vi farò vedere l’uccello’. Era il volatile, di plastica.
Un crash test per ogni presentatore.
Pensavo già di mollare, il solito boss mi disse: ‘Biggio, sei troppo remissivo, devi diventare stronzo, tira fuori le palle’. Capii che le palle contano più del talento. In ogni ambito professionale è così, figurarsi nello spettacolo. Qui a Macerata abbiamo otto meravigliosi vincitori.
La 36ª edizione di Musicultura, allo Sferisterio. Che lei sta conducendo con l’altra ex veterana di Mtv, Carolina Di Domenico. Ieri ospiti come Capossela, Tricarico, Cocciante. Stasera Lundini, Finardi, Antonella Ruggiero. E quegli otto giovani musicisti…
Che dimostrano quanta abbondanza e grazia vi sia in giro, anche di chi non ha affrontato ancora palchi come lo Sferisterio o gli stadi. Artisti già incredibili, con la voglia di spaccare tutto.
Fuori li aspettano gli squali.
Ho letto la polemica sulla bolla della musica italiana. Forse questi emergenti ne trarranno giovamento per gestirsi senza rischiare il crac mentale.
Lei, attore, ha tenuto botta dopo il boom de I soliti idioti al fianco di Francesco Mandelli. Serie tv e tre film andati alla grande. Politicamente scorrettissimi.
Cominciammo a ruota libera, nel 2009. Per far ridere dovevamo essere lunari, bastardi, divisivi. La coppia gay che urla ‘omosessualeee’. A Mtv erano perplessi: ‘Siete sicuri?’.
Nuovo film in arrivo?
Abbiamo idee, sarà diverso.
Ha figli adolescenti: orgogliosi o si vergognano dei suoi sketch?
Da piccoli erano fieri. Ora se mi vedono vestito da donna si imbarazzano. I loro amici si passano le gag dei Soliti Idioti, rimaste a galla grazie ai social. Dopo ogni partita di Inter e Milan eccoci su TikTok con le nostre volgarità.
Invece a VivaRai2 i bambini hanno accolto con entusiasmo il suo personaggio di Wonder Trans.
I bambini non puoi ingannarli. Ci mandavano disegni con la donna baffuta che baciava l’uomo baffuto, e tanti cuori. Capivano la purezza del gioco.
Fiorello le ha regalato nuova popolarità.
Il telefono aveva smesso di squillare. Fu l’unico a chiamarmi: ‘Non mi interessa se non sei in auge, sei bravo. Ti va di fare una cosa con me?’.
All’alba.
Chiedevo: ci si abitua a svegliarsi alle 4? Tutti mi risposero: no. Ma era meraviglioso, surreale. Rosario a quell’ora è a mille, noialtri come sotto stupefacenti. Alle 10 pranzavamo con i salami, le mozzarelle e il vino che ci portava la gente.
Fiorello continua a non dormire.
Mi videochiama dal bar alle 6.45 e mi chiede che ora è. Poi riattacca. Lo fa sempre. Però quella sveglia mi rinvigorisce, e mia moglie è accanto nel letto.
Avete appena terminato le tre settimane de La pennicanza su Radio2. Ovviamente a ottobre tornerete.
La voglia c’è. Siamo andati in diretta senza preavviso, Fiore mi diceva: ‘Vediamo che succede, l’idea è non avere un’idea’. E lo fa per rispetto del pubblico. Non ci si deve ripetere mai.