il Fatto Quotidiano, 21 giugno 2025
Sciopero metalmeccanici, la Lega: “Ora basta astensioni dal lavoro il venerdì e il lunedì”
Come vuole la tradizione, a ogni sciopero riuscito – come quello di ieri con decine di treni cancellati, ritardi e interruzioni su diverse linee – corrisponde una nuova sparata della Lega che promette una stretta legislativa contro il diritto alla mobilitazione. Di solito ci pensa direttamente il leader e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Questa volta è stato il suo sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, a lanciare la proposta: una norma che addirittura impedisca gli scioperi di lunedì e venerdì durante la stagione turistica e imponga a chi vuole aderire a un’astensione di comunicarlo non oltre 24 ore prima della data prevista.
Una mossa, quest’ultima, che darebbe due effetti: il primo sarebbe quello di permettere ai datori di avere un tempo minimo per riorganizzarsi e ridurre i disagi. Il secondo, forse più subdolo, quello comunque di mettere pressione ai lavoratori, costretti a dare comunicazione alla loro azienda della volontà di scioperare.
Durigon ha condito l’annuncio con la consueta provocazione: “La rabbia per la solidità del governo – ha detto – e la sconfitta ai referendum non giustificano l’accanimento di alcuni sindacati di sinistra contro gli italiani, a maggior ragione nel periodo estivo”.
In realtà, lo sciopero generale di ieri era indetto dai sindacati di base Usb, Cub, Sgb, Fisi e Flai, quindi non dalla Cgil promotrice del referendum. Inoltre, lo sciopero dei metalmeccanici era proclamato da tutte le sigle del settore; non solo la Fiom Cgil e la Uilm, ma anche la Fim, ovvero l’organizzazione delle tute blu della Cisl, confederazione che era schierata contro il referendum e si attesta su posizioni vicine a quelle del governo, tanto che l’ex segretario generale Luigi Sbarra è stato appena nominato sottosegretario dalla premier Giorgia Meloni. Insomma, il tentativo di Durigon di strumentalizzare politicamente la questione non pare particolarmente pertinente.
In ogni caso, l’obiettivo della Lega di contrarre gli spazi degli scioperi non è una novità. Negli ultimi due autunni, il ministro Salvini ha precettato i lavoratori dei trasporti nell’ambito degli scioperi di Cgil e Uil contro le manovre del governo Meloni. Il segretario del Carroccio ha anche annunciato una riforma della legge sui servizi pubblici garantiti. Nel frattempo, ad attuare di fatto la stretta ci sta già pensando la Garante degli scioperi, Paola Bellocchi, particolarmente severa negli ultimi tempi soprattutto contro le sigle di base.
Cub ha raccolto i casi in un dossier fatto proprio da M5S che ha presentato un’interrogazione parlamentare. Come scritto dal Fatto lo scorso 2 giugno, la commissione (di nomina politica) sta interpretando in modo molto restrittivo le norme, per esempio estendendo l’obbligo delle procedure di raffreddamento anche agli scioperi per questioni politiche ed economiche, oltre ad ampliare le fasce di garanzia ai giorni festivi. Il 12 giugno la Garante ha presentato la relazione annuale. In quell’occasione Bellocchi ha anticipato una revisione della disciplina degli scioperi generali: ritiene che oggi se ne organizzino “tanti”.