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 2025  giugno 22 Domenica calendario

Intervista a Carolina Di Domenico

Radio, tv, musica e anche recitazione. A 46 anni Carolina di Domenico, nel mondo dello spettacolo, le ha fatte quasi tutte: da Disney Club su Rai1 a Trl su Mtv, da Distretto di polizia su Canale 5 a 610 (Sei uno zero) con Lillo&Greg su Rai Radio 2. Alcune cose sono venute bene, altre meno. Binario 2, per esempio, il programma di Rai2 che lo scorso ottobre al mattino doveva sostituire Viva Rai2! di Fiorello, è stato un disastro – a condurre con lei c’erano anche il comico Andrea Perroni e il giornalista Gianluca Semprini – interrotto dalla rete dopo solo due mesi. Adesso Di Domenico è impegnata con successo su più fronti: ogni domenica su Rai Radio2 con Rock’n’Roll Circus (lo conduce dalle 22 alle 23 con il marito, Pier Ferrantini dei Velvet), il venerdì su Rai1 con il backstage di Tim Summer Hits insieme a Carlo Conti e Andrea Delogu (fino al 4 luglio), martedì 15 luglio su Rai2 con la serata finale di Musicultura, concorso per giovani cantautori (come ospiti Capossela, Cocciante, Finardi etc.) che presenta per la terza volta consecutiva dallo Sferisterio di Macerata.
Al suo fianco le hanno messo Fabrizio Biggio, già l’anno scorso catastrofico presentatore di “Una voce per San Marino” e dei David di Donatello: come l’ha presa?
«Lo conosco da tempo, nessun problem. Io sono quella più istituzionale, lui quello di rottura. Andrà bene (ride, ndr)».
Senta, ma fra le tante cose che fa, quale le viene meglio?
«Io direi la conduttrice. Quella dell’attrice è stata una parentesi (nel 2013 era anche nel cast di Un medico in famiglia, ndr): non fa per me. Sono una cagna maledetta (ride... Nel 2003 fece anche il film Eccomi qua di Giacomo Ciarrapico, uno degli autori di Boris, ndr)».
Da ragazza cosa sognava di fare?
«La ballerina classica come Carla Fracci. Sono anche entrata in Accademia, facendo le medie lì, ma poi realizzai che non era l’ambiente giusto per me e dopo un infortunio a cavallo mi ruppi un polso – mollai tutto. Troppa pressione».
I suoi genitori di cosa si occupavano?
«Entrambi hanno lavorato una vita come rappresentanti di abbigliamento. Proprio come i miei nonni».
E lei ha mai pensato di fare altrettanto?
«Mai. Ho sempre avuto un rifiuto totale per questo mondo. Non mi ha mai interessato. Crescendo, invece, mi sono appassionata alla musica e alla comunicazione. Quando ho iniziato a fare le prime cose, però, ero totalmente incosciente. Mi sono buttata e basta, senza sapere davvero quello che stavo facendo».
Quando?
«A vent’anni iniziai a fare la diretta di Disney Club su Rai1, prendendo per mano i pupazzoni di Minnie e Topolino, non avendolo mai fatto prima. Andò bene, ma avrei potuto fare anche scena muta. Detto questo, per me quei quattro anni furono un’esperienza bellissima, una scuola straordinaria che mi ha insegnato tanto. E mi ha permesso, nel 2003, di fare il gran salto a Mtv».
Da Andrea Pezzi a Giorgia Surina, Alessandro Cattelan, Victoria Cabello e altri, tanti di quelli che vissero l’esperienza di Mtv, ormai esaurita, sono sembrati a lungo dei reduci: tanto vi ha dato e tanto vi ha tolto?
«Un po’ sì, è vero. Soprattutto all’inizio. Poi ognuno ha fatto la sua strada, in alcuni casi anche lontano dalla tv. Nel mio caso, rispetto a chi era nato e cresciuto in quell’universo, venivo da altri contesti e questo mi è servito per liberarmi di quell’etichetta un po’ più in fretta di altri».
Finora la cosa che le è venuta meglio qual è?
«Difficile dirlo. Non so scegliere. Di sicuro posso dire qual è stata l’esperienza peggiore: una convention in lingua inglese dove si parlava di arte grafica. Mi ero preparata, di solito sono una perfezionista, a volte anche noiosa, ma quella volta non funzionò proprio».
Come “Binario 2”, lo show mattutino non è mai andato oltre il 2,3 per cento di share, per una media di 110 mila telespettatori – che ha chiuso in anticipo lo scorso 20 dicembre: cosa non ha funzionato?
«La sveglia alle 4.30... Faticosissima. Scherzo: era un esperimento, una novità, e forse bisognava aspettare ancora un altro po’ per farlo decollare. Due mesi non sono bastati. Sono comunque contenta di aver fatto questa esperienza. Forse a quell’ora si pensava troppo al precedente di Fiorello. Irragiungibile».
Il 15 luglio su Rai 2 condurrà la serata di Musicultura con Biggio, ma ai dirigenti Rai per la prossima stagione ha chiesto qualcosa di più?
«Credo che non ci sia bisogno di andare a bussare alle porte continuamente. Bisogna vedere se i progetti che si fanno sono quelli giusti. Sono tranquilla. In questi 25 anni ho sempre lavorato, ho avuto due figli, mi sono sposata...».
E in tutto questo periodo ha raccolto il giusto?
«Non mi lamento: sono durata nel tempo e non avendo mai avuto quella voglia matta di stare in video tutti i giorni, mi sta bene così. E se le cose non dovessero più andar bene, potrei anche aprire una libreria con un bel bistrot. Me la caverei».
Di quale circoletto dello spettacolo romano fa parte? Per quelli che ne sono fuori sembra sia difficile lavorare, vero?
«Il mio è abbastanza grande ed è quello della musica, quello in cui mi riconosco di più. Però da qui a dire che si lavora solo per quello ce ne corre».
Come valuta questo modo di “lottare” per l’eguaglianza usando il corpo in maniera così esplicita e anche stereotipata? Mi riferisco alle polemiche infinite sul corpo di Elodie.
«Io sogno un mondo nel quale veramente ognuna possa fare quello che cacchio le pare. Se Elodie vuole mostrarsi così, no problem. Non giudico. Non mi interessa farlo».
In qualche modo si sente rappresentata dalla prima premier donna della storia repubblicana?
«No. In questo momento storico non trovo proprio nessuno che riesca a convincermi. Vado sempre a votare, ma come diceva Indro Montanelli ogni volta lo faccio turandomi il naso».
La lista delle rivincite è lunga, corta o non ce l’ha proprio?
«Diciamo che non sono vendicativa, anzi, spesso giustifico. Però devo dire che finora non ho mai subito grandi torti».
L’errore che non si perdona?
«Non aver preso la laurea in Sociologia. Mi mancavano cinque esami. Per il resto sono molto razionale, quindi grandi cazzate non ne ho mai fatte. Le mie amiche mi dicono di mollare la presa, ogni tanto».
È noiosa?
«Più che altro sono troppo razionale».
Però ha aperto un ristorante in società con altre persone, cosa che fanno quasi tutti quelli dello spettacolo: ha perso soldi come spesso succede ai suoi colleghi?
«No, è finita alla pari. È durata quattro anni».
Quando è stata vittima di un pregiudizio?
«Quando nel mio ambiente si pensava a me come un tipo troppo “alternativo” solo perché venivo dal mondo di Mtv».
E quello che lei esercita più spesso qual è?
«In automatico mi scatta quando vedo sciatteria, anche estetica. È una cosa che mi disturba».
Chi se parla male di lei ha più o meno tutto il diritto di farlo?
«Forse mia sorella. È più grande di me e se mi definisse un po’ distante, concentrata soprattutto sulla famiglia che mi sono costruita, sentirei di darle ragione».
Su Rai Radio 2 dal 2014 conduce “Rock and Roll Circus” con suo marito: non è un po’ troppo condividere vita e lavoro?
«In realtà è l’unica cosa che facciamo insieme. Comunque sì, lavorare e vivere sarebbe troppo: non ce la farei. Anche se devo confessare che solo così ho scoperto quanto lui sia peggiore di me nella continua ricerca di controllare tutto.
Per me è stato sorprendente».
Il 27 giugno a Napoli c’è la presentazione del nuovo palinsesto della Rai: va anche lei o resta a casa?
«Vado. Ho un progetto per RaiPlay sulla musica dal vivo».
Prima dei cinquant’anni che cosa vuole fare assolutamente?
«Non lo so».
Un lifting? Patty Pravo dice di non aver mai fatto nulla: lei?
«Me la faccio sotto, non potrei mai. Adesso che ci penso, però, prima dei cinquanta vorrei fare un bel viaggio in giro per il mondo con marito e figli. Quello sì che lo farei».