Il Messaggero, 22 giugno 2025
Spinta al turismo, a camerieri e baristi case e affitti scontati
Un piano casa per i lavoratori del turismo, con una dotazione di partenza di 120 milioni di euro. L’intervento, «senza precedenti» come sottolineato dalla ministra Daniela Santanchè, punta a ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro che da anni strazia il settore, favorendo la mobilità dei lavoratori. Il Consiglio dei ministri ha approvato venerdì lo stanziamento per la creazione, la riqualificazione e l’ammodernamento di alloggi destinati ai dipendenti di hotel, bar e ristoranti. Oltre che un incentivo per la concessione di locazioni agevolate. Per quest’anno sono stati resi subito disponibili 44 milioni, la metàdei quali sosterrà i costi per la locazione degli alloggi che andranno garantiti ai lavoratori per cinque anni con uno sconto di almeno il 30% rispetto al valore medio di mercato, cui si aggiungono i 38 milioni stanziati per il 2026 e i restanti 38 per il 2027. «Con questa misura ha spiegato la ministra del Turismo, Daniela Santanchè da un lato vogliamo offrire, a condizioni agevolate, soluzioni capaci di migliorare il tenore di vita e di lavoro dei lavoratori del comparto, e dall’altro intendiamo fornire un supporto concreto agli imprenditori del settore». I ristoranti fanno sempre più fatica a trovare cuochi e camerieri. Gli alberghi sono rimasti senza addetti alla pulizia e al riassetto delle camere. Mancano anche barman e gelatai. Confcommercio, nei giorni scorsi, ha lanciato l’allarme. L’Ufficio studi dell’associazione stima che nel 2025 i settori del commercio, della ristorazione e dell’alloggio non riusciranno a reperire circa 260mila lavoratori. Ma le difficoltà che il settore dell’accoglienza riscontra nel reperire personale qualificato proseguono da tempo e con il turismo tornato a livelli record se ne avverte ancora di più il peso. «Finanziando le staff house, gli alloggi destinati ai lavoratori di alberghi, bar e ristoranti, andiamo a generare una maggiore attrattività per la forza lavoro, con particolare riferimento all’occupazione giovanile, e a stimolare un’ulteriore crescita strategica del settore attraverso una rafforzata capacità competitiva delle imprese», ha proseguito la ministra del Turismo. Insomma, l’obiettivo della misura è quello di contrastare l’emergenza abitativa e di garantire il benessere dei lavoratori del settore turistico, generando ricadute positive a livello sociale, economico e occupazionale. L’intervento è un primo tassello nel quadro del più ampio Piano Casa al quale sta lavorando il governo per far fronte all’emergenza abitativa che coinvolge, in primis, i giovani lavoratori.
LE STATISTICHE
Ci sono novità anche per quanto riguarda la Banca dati delle strutture ricettive, lo strumento messo a punto dal ministero del Turismo che permette di ottenere il Codice identificativo nazionale per gli affitti brevi e le locazioni turistiche. Per i Comuni, grazie all’introduzione del Cruscotto operatori comunali all’interno della banca dati, sarà più facile da ora in poi svolgere una serie di controlli sulle realtà censite. In particolare, gli operatori comunali potranno visualizzare più agevolmente le strutture senza Cin o con un Cin non verificato, oltre a eventuali segnalazioni per strutture mancanti. «La riforma degli affitti brevi, avviata con la nuova disciplina introduttiva della Banca dati strutture ricettive e del Cin, consentirà all’Italia di adeguarsi alla specifica disciplina europea sulla raccolta e sulla condivisione dei dati riguardanti i servizi di locazione di alloggi a breve termine», ha ricordato Daniela Santanchè. Attualmente nella banca dati si contano più di 664mila strutture registrate, con oltre 582 mila Cin rilasciati, pari a quasi l’88 per cento delle imprese inserite.