Avvenire, 21 giugno 2025
Piano da 20mila alloggi a costi calmierati Legacoop: 5 milioni di italiani in difficoltà
Una piattaforma finanziaria e un manifesto per dare una casa a costi accessibili per una parte di quei 5,2 milioni di italiani che si trovano in una “zona grigia” quando si parla di disagio abitativo. Non sono abbastanza poveri per accedere all’edilizia pubblica ma neanche abbastanza ricchi per potersi affacciare sul mercato. Sono quasi il 9% della popolazione, percentuale che sale all’11,2% quando si parla dei giovani, e sono costretti a destinare il 40% del loro reddito disponibile alla casa. La proposta arriva da Legacoop, associazione di cooperative con 10mila realtà e 7 milioni di soci, ed è indirizzata alle istituzioni italiane ed europee. L’obiettivo è realizzare un piano di edilizia convenzionata per costruire 20mila alloggi con una spesa di 5 miliardi di euro per garantire l’accesso alla casa a categorie che altrimenti ne resterebbero escluse. «La premessa è che noi dando un nostro contributo in termini di proposta al piano strategico per la casa previsto dal Mit da 660 milioni (100 milioni per Progetti Pilota per il 2027-2028, 560 milioni per il Piano Casa Italia per gli anni 20282030) portando la nostra esperienza ultracentenaria e candidandoci a realizzarne una parte – spiega il presidente Simone Gamberini –. Il modello di affitto cooperativo di alloggi a proprietà indivisa consente canoni inferiori del 50-60% rispetto a quelli di mercato». Al momento sono già 40mila gli alloggi disponibili realizzati da Legacoop che si aggiungono ai 300mila messi in vendita. Il fabbisogno però è molto più elevato e l’attenzione dimostrata dall’esecutivo Ue, che per la prima volta ha nominato un commissario alla Casa e creato una commissione parlamentare per la crisi abitativa, guidata dall’italiana Irene Tinagli, è elevata a fronte di un aumento dei prezzi fuori controllo. I canoni degli affitti sono aumentati del 22,1% dal 2010 al 2023 e i prezzi delle case in vendita del 48,9% in base al rapporto Much more than a market redatto da Enrico Letta su incarico della Commissione Ue. Dalla Bei (Banca europea degli investimenti) potrebbero arrivare nei prossimi anni 10 miliardi di euro e una parte dei fondi Ue per le Politiche di coesione potrebbe essere dirottata sulla casa. «La revisione di medio termine dei Fondi di Coesione è una opportunità che gli stati nazionali devono assumere. Legacoop Abitanti è pronta a fare la propria parte in nuove forme di partnership pubblico privato, stanziando il 30% delle risorse necessarie per costruire una piattaforma sul modello di quella realizzata in Francia in grado di attrarre investimenti europei dalla Bei e dalla Banca del Consiglio d’Europa ma anche italiani, con il coinvolgimento dello Stato e degli enti locali che ad esempio potrebbero mettere a disposizione aree da riqualificare» sottolinea Gamberini. Un partenariato pubblicoprivato in grado di dare risposte soprattutto a chi cerca una casa in affitto, con prezzi dimezzati rispetto a quelli di mercato come si diceva, ma anche da acquistare, con un risparmio che in questo caso è circa del 30%. «È impossibile dare dei prezzi di riferimento che dipendono ovviamente dai contesti in cui vengono realizzati gli immobili – continua Gamberini – quello che manca in Italia è l’affitto a prezzi calmierati, un settore in cui le cooperative sono da sempre attive. Vogliamo implementare quello che già facciamo: è ovvio che siamo uno dei canali non l’unico, ma vogliamo svolgere il nostro ruolo di corpo intermedio mettendo a disposizione la nostra esperienza». Le grosse riqualificazioni urbanistiche degli ultimi anni hanno immesso sul mercato soltanto abitazioni di lusso, il caso più emblematico è quello milanese finito poi sotto i riflettori della magistratura. Servono invece case per le categorie svantaggiate come giovani, anziani e migranti ma soprattutto per i lavoratori e le giovani coppie. «Le cooperative rispondono ai bisogni dei soci elaborando degli interventi calibrati sulle necessità del territorio. In genere si tratta di un mix abitativo con attenzione agli anziani, con case senza barriere, ma anche a famiglie e studenti» aggiunge il presidente. L’ambizione di Legacoop è quella di creare dal basso un modello di welfare che includa non solo la casa ma anche servizi necessari alla creazione di comunità coese ed integrate, offrendo opportunità di crescita e sviluppo economico e occupazionale. È necessaria una visione pluriennale che metta al centro il concetto di accessibilità-abbordabilità della casa in grado di guardare oltre la fase emergenziale che il Paese sta attraversando con risorse e misure legislative adeguate.