repubblica.it, 20 giugno 2025
Durov, l’eredità del fondatore di Telegram andrà a tutti i suoi 106 figli. “Ma non prima di 30 anni”
“Sono tutti figli miei, avranno tutti gli stessi diritti”. Il milionario russo naturalizzato francese e fondatore di Telegram Pavel Durov, 40 anni, in una intervista esclusiva al settimanale francese Le Point, parla di tutto, dalla politica alla vita privata, e affronta anche il tema della successione del suo cospicuo patrimonio, stimato tra i 13,9 e i 17,1 miliardi di dollari. “Quanti figli ha?”, gli domanda il giornalista. “Sei dei quali sono il padre ufficiale, che ho avuto con tre partner diverse. Gli altri provengono da mie donazioni. La clinica, dove ho iniziato a donare lo sperma quindici anni fa per aiutare un amico, mi ha detto che così sono stati concepiti più di 100 bambini in 12 Paesi”.
E poi aggiunge: “Per me la famiglia è importante, non faccio alcuna differenza tra i miei figli: ci sono quelli che sono stati concepiti naturalmente e quelli che provengono dalle mie donazioni di sperma. Non voglio che si scannino dopo la mia morte”.
Ecco dunque il conto degli eredi: a spartirsi equamente la fortuna di Durov saranno gli oltre 106 figli che però, come da disposizioni da poco lasciate nel suo testamento, dovranno attendere per entrare in possesso del patrimonio. “Ho deciso che non ne avranno accesso prima che sia trascorso un periodo di trent’anni, a partire da oggi. Voglio che vivano come persone normali, che si costruiscano da soli, che imparino ad avere fiducia in se stessi, che siano capaci di creare, che non dipendano da un conto in banca”.
Durov, che era stato arrestato a Parigi nell’agosto 2024 e poi incriminato per vari reati legati alla criminalità organizzata, accusato di non impedire la diffusione di contenuti criminali su Telegram, fa così un passo avanti rispetto a quella che viene raccontata come l’ossessione per la procreazione degli eccentrici magnati – Musk ha recentemente dato vita al suo 14esimo figlio – e affronta il tema dell’asse ereditario dei figli nati con donazione di sperma.
Sull’argomento la legislazione italiana prevede che la donazione di sperma sia anonima pertanto il donatore non ha alcuna responsabilità legale – e quindi nessuna relazione giuridica tale da aprire una linea di successione – nei confronti del bambino che nasce, né ha diritto ad alcun riconoscimento come padre. In alcuni Paesi, come Regno Unito, Stati Uniti, Danimarca, il donatore può essere riconosciuto legalmente come padre se, per esempio, la donazione non è stata anonima o se c’è stata una paternità legale riconosciuta dal tribunale.
Intanto, per quanto riguarda Durov che dice tenersi in forma con una rigida disciplina di 300 flessioni e 300 squat di fila ogni mattina, ieri la giustizia francese ha parzialmente revocato il suo divieto di espatrio permettendogli viaggi regolari a Dubai a partire dal 10 luglio, per un massimo di 14 giorni alla volta. Era stato lo stesso milionario a spingere per una possibilità di espatrio proprio per problemi legati ai suoi figli: “Ne ho uno appena nato e mi sto perdendo i primi mesi della sua vita. Non ha ancora un passaporto, perché non ero presente alla sua nascita a Dubai. Ho anche un figlio adolescente che frequenta un collegio a Dubai, si è appena rotto un braccio e non ha nessun genitore accanto a sé per sostenerlo”, ha spiegato a Le Point.