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 2025  giugno 20 Venerdì calendario

Resinovich, in 5 hard disk i file nascosti dal marito «La controllava da 22 anni»

La cartella era stata denominata “Modigliani”. Ed era contenuta in alcuni hard disk rimasti segreti per tutto questo tempo. All’interno, le immagini che potrebbero riscrivere la storia della morte di Liliana Resinovich. È questa l’ultima svolta nelle indagini sull’omicidio della donna scomparsa nel dicembre del 2021 e trovata senza vita all’inizio dell’anno successivo. Una rivelazione che arriva appena pochi giorni prima dell’incidente probatorio fissato per il 23 giugno. Un’udienza davanti a un giudice nella quale verrà sentito Claudio Sterpin, ottantaseienne amico intimo di Lily, per cristallizzare la sua testimonianza in vista di un eventuale processo. Proprio quelle foto, delle quali ha dato notizia il programma televisivo Quarto Grado, sono uno degli elementi su cui gli verranno poste alcune domande.
LE IMMAGINI
Sebastiano Visintin, il marito della sessantatreenne, unico indagato nell’inchiesta della procura di Trieste, avrebbe infatti tenuto nascosta per anni una serie di immagini dietro alle quali potrebbe celarsi anche il movente del presunto delitto. Come ha fatto sapere un suo amico, Visintin gli avrebbe consegnato cinque hard disk «prima di Natale», dunque poco dopo la scomparsa della moglie, chiedendogli di custodirli per lui. «Mi disse che contenevano foto personali e non voleva che finissero in giro». In uno di questi dispositivi, all’interno di una cartella chiamata “Modigliani”, ci sono foto di oltre vent’anni fa che ritraggono Liliana insieme a Sterpin. I due sono stati immortalati dall’uomo nel 2003 a una manifestazione sportiva organizzata dal Marathon, l’associazione presieduta dall’ottantaseienne e frequentata abitualmente dalla donna. Ma non è tutto.
Un’altra foto scattata dieci anni dopo e datata 1 gennaio 2013 mostra l’uomo durante il tradizionale tuffo di Capodanno a Barcola, a Trieste, nel momento in cui sta per buttarsi. Potrebbe trattarsi di una coincidenza, per via della passione del marito per la fotografia. O potrebbe essere prova che Visintin era a conoscenza della relazione tra Sterpin e la moglie e che teneva controllato il “rivale” da anni. Un’ipotesi in netto contrasto con quanto sostenuto fermamente dal vedovo, che ha sempre affermato di non conoscere quell’uomo e che non vi era alcuna storia d’amore tra lui e Liliana.
I NODI
Ciò che dovranno capire ora gli inquirenti è il significato di quei materiali affidati a un amico in un momento tanto delicato come quello della scomparsa della moglie. Da chiarire se si tratta di immagini scattate casualmente da Visintin per via della sua passione per la fotografia, e se vi siano quindi altre ragioni dietro alla consegna degli hard disk, o se l’uomo volesse nasconderle proprio perché avrebbero potuto tradire il possibile movente di un orrendo delitto. Stando al racconto dello stesso Sterpin, lui e Liliana si conoscevano da molto tempo per via della comune passione per la corsa e a un certo punto si erano avvicinati. Erano soliti incontrarsi ogni martedì, perché lui aveva bisogno di una mano con la stiratura delle camicie, e avrebbero avuto una relazione. Sempre a quanto sostenuto dal presunto amante, proprio pochi giorni dopo la scomparsa della donna avrebbero dovuto andare a vivere insieme. Una ricostruzione sempre smentita, appunto, da Visintin, il quale sostiene che tra loro vi fosse soltanto un rapporto platonico e che l’anziano si fosse illuso.
IL PARTICOLARE
Liliana era stata trovata morta il 5 gennaio 2022 a poca distanza dalla sua abitazione, dopo settimane di ricerche e appelli. Fin dalla scomparsa, avvenuta il 14 dicembre, il marito aveva detto che era uscita per una passeggiata senza fare più ritorno a casa. Il cadavere era stato rinvenuto all’interno di due sacchi neri con la testa infilata in buste di plastica. Un particolare che aveva fatto pensare inizialmente a un gesto volontario. Dopo una prima consulenza medico-legale che confermava l’ipotesi del suicidio, una seconda perizia disposta dai familiari della vittima ha portato alla riapertura delle indagini con l’ipotesi di omicidio volontario. Visintin è sempre stato il solo indagato.