corriere.it, 18 giugno 2025
La parola «Rispetto» nel testo di Riccardo Maccioni: la traccia B2 della prima prova della Maturità 2025
Il testo di Riccardo Maccioni, ricalca l’accezione della parola «Rispetto», indicata da Treccani come parola dell’anno. Una riflessione tratta dall’articolo pubblicato dal giornalista su Avvenire martedì 17 dicembre 2024. Ecco lo scritto completo della traccia B2 della prima prova della Maturità 2025.
Di seguito il commento di Paolo Fallai e la traccia completa
Le parole non sono mai neutre. Quando vengono scelte, conservate, amate, dimenticate, riflettono i valori in cui ci riconosciamo o che abbiamo scelto di abbandonare. «Rispetto» è stata scelta come parola dell’anno 2024 dall’Istituto dell’Enciclopedia italiana Treccani. Sul quotidiano Avvenire, Riccardo Maccioni sottolineava questa scelta ricordando che rispetto «esprime attenzione, gusto dell’incontro, stima. Una decisione che sembra un auspicio – scrive Maccioni – che porta con sé il desiderio di costruire, di usare il dizionario non per demolire chi abbiamo di fronte ma per provare a capirne le ricchezze, le potenzialità. Perché, se è vero che le parole possono essere pietre, è altrettanto giusto sottolineare come siano in grado di diventare il cemento necessario a edificare case solide e confortevoli, la colla capace di tenere insieme una relazione a rischio di rottura».
«Il termine rispetto, continuazione del latino respectus – spiegano Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, condirettori del Vocabolario Treccani – va oggi rivalutato e usato in tutte le sue sfumature, proprio perché la mancanza di rispetto è alla base della violenza esercitata quotidianamente nei confronti delle donne, delle minoranze, delle istituzioni, della natura e del mondo animale».
Commentando sul Corriere della Sera quella decisione della Treccani, Paolo Di Stefano osservava: «Nel Grande Dizionario della Lingua Italiana, la voce “rispetto” occupa ben undici fittissime colonne con 29 diverse accezioni (che comprendono anche le numerose locuzioni e le preposizioni), da sentimento di deferenza e stima all’ossequio (un rispetto più profondo per motivi di grande dignità) alla riverenza, che è una modulazione del rispetto fin troppo esibita. Certo, è vero che il rispetto non è necessariamente amore. Leopardi annotò che il governo papalino, come ogni sovrano, privo com’è di gioventù, di bellezza e di affabilità, non poteva esigere amore ma «solo» rispetto. Tant’è. Oggi i «sovrani» tendono ad apparire affabili, ma non per questo sono degni di amore, e spesso neppure di rispetto. Carlo Emilio Gadda nel Pasticciaccio ci scherza sopra, inserendo il vocabolo in espressioni romanesche un po’ comiche, ma ne ha gran rispetto: «parlanno co rispetto», «pe rispetto umano», «con rispetto granne» eccetera».
Parola da trattare con grande attenzione, rispetto, perché implica l’esistenza di valori condivisi in un tempo dominato dalla violenza e dalla prevaricazione. «Non a caso – segnala Maccioni nel suo articolo – l’Oxford dictionary ha incoronato brain rot come parola simbolo del 2024. Si tratta di un neologismo a indicare “il presunto deterioramento dello stato mentale o intellettuale di una persona”. Sotto accusa il consumo eccessivo di cose, nel senso di contenuti soprattutto online, poco stimolanti, banali, che filtrano la realtà sotto l’unica lente del virtuale, barattando il rapporto umano con la mediazione dominante, spesso unica, della tecnologia».
La stessa prudente attenzione, invocata nel suo articolo, da Paolo Di Stefano: «Il valore della parola è anche nella sua etimologia, che prevede un’origine dalla voce dotta latina «respectus», derivata da «respìcere», ovvero guardare, guardare indietro, dunque valutare, considerare con attenzione. Proprio ciò che oggi viene spesso trascurato dalla fretta e dall’eccesso di comunicazione».
«Il rispetto, dunque – è la sintesi di Riccardo Maccioni – come rivendicazione dell’importanza delle relazioni autentiche, oltre la superficialità, soprattutto libera dalla schiavitù della banalità, dell’approccio interpersonale mediato unicamente dai social, che possono essere un bene a patto che non si deleghi loro la semina dei rapporti umani».
PROPOSTA B2 (tema argomentativo) – «Una parola che esprime attenzione, gusto dell’incontro, stima. Che anche quando introduce un attacco
verbale, non alza i toni del discorso, anzi sembra voler prendere le distanze da quanto sarà detto subito dopo. L’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani ha scelto «rispetto» come parola del 2024. Una decisione
che sembra un auspicio, che porta con sé il desiderio di costruire, di usare il dizionario non per demolire chi abbiamo di fronte ma per provare a capire le ricchezze, le potenzialità. Perché se è vero che le parole possono essere pietre, è altrettanto giusto sottolineare come siano in grado di diventare il cemento necessario a edificare case solide e confortevoli, la colla capace di tenere insieme una relazione a rischio di rottura. «Il termine rispetto, continuazione del latino respectus – spiegano Valeria Della Valle e Giuseppe
Patota, condirettori del Vocabolario Treccani – va oggi rivalutato e usato in tutte le sue sfumature, proprio perché la mancanza di rispetto è alla base della violenza esercitata quotidianamente nei confronti delle donne, delle minoranze, delle istituzioni, della natura e del mondo animale».
E la conferma arriva proprio dai termini che rimandano al significato opposto, tutti concetti orientati a distruggere le relazioni, a demolire gli altri: indifferenza (che spesso fa più male dell’odio), noncuranza, sufficienza fino ad arrivare all’insolenza, al disprezzo, allo spregio. [... ]
Rispettare è tutt’altro, affonda le sue radici in respicere che, letteralmente significa guardare di nuovo, guardare indietro, cioè richiama il dovere di non cedere alla smania del giudizio immediato figlio dell’emotività, che non tiene conto delle storie delle persone, delle loro battaglie interiori. Occorre, invece, allenarsi alla bellezza del prendersi cura, del fare attenzione, del preoccuparsi per la vita altrui, cosi che la comunità possa crescere in armonia facendo assaporare in chi ne fa parte il gusto dell’appartenenza alla medesima famiglia umana»
Comprensione e analisi
Puoi rispondere punto per punto oppure costruire un unico discorso che comprenda le risposte a tutte le domande proposte.
1. Riassumi il contenuto del testo nei suoi snodi tematici essenziali.
2. Con quali argomenti l’autore sostiene l’importanza del ’rispetto?
3. Il testo proposto si sofferma su parole e atteggiamenti che quotidianamente negano il rispetto: riportane gli esempi più significativi.
4. Individua quali sono, a parere di Maccioni, gli atteggiamenti concreti per opporsi alla mancanza di rispetto.
Produzione
Sulla base delle tue conoscenze, delle tue esperienze e della tua sensibilità, confrontati criticamente con il contenuto del brano proposto ed elabora un testo nel quale sviluppi il tuo punto di vista sulla tematica trattata, motivando le tue riflessioni. Organizza il tuo elaborato in modo tale che gli snodi della tua esposizione siano organizzati in un testo coerente e coeso.